PIL, la crescita ristagna nell’area euro e frena anche in Italia dopo l’invasione russa
Dopo il rallentamento alla fine del 2021, il PIL nell’area dell’euro avrebbe ristagnato nei primi mesi dell’anno in corso. Le tensioni connesse con la guerra in Ucraina stanno determinando rincari dell’energia maggiori che nel resto del mondo e nuove difficoltà di approvvigionamento delle imprese, in aggiunta a quelle preesistenti. In marzo, secondo dati preliminari, l’inflazione al consumo si è portata al 7,5 per cento. Ad evidenziarlo è Bankitalia nel suo Bollettino Economico.
Il trend si è verificato anche nel nostro Paese. Alla fine dello scorso anno la crescita dell’economia italiana ha perso slancio, frenata dal ristagno dei consumi e dal contributo negativo della domanda estera netta. Nel primo trimestre del 2022 il PIL sarebbe diminuito, risentendo del rialzo dei contagi al volgere dell’anno e dell’andamento dei prezzi energetici, in un contesto congiunturale di forte incertezza per gli sviluppi dell’invasione dell’Ucraina.