Oro: appeal diminuito con vaccini, ma può trovare sostegno da pressioni inflattive e dollaro debole (analisti)
Lo scoppio della pandemia lo scorso anno ha alimentato la domanda di beni rifugio e la combinazione di dollaro ai minimi dal 2008 e maxi-stimoli fiscali ha spinto l’oro a segnare un balzo del 43% nel giro di 5 mesi (da marzo da agosto). Recentemente, da quando le notizie sul vaccino Covid hanno preso piede, l’appeal dell’oro come bene rifugio è diminuito. “Con un aumento della propensione al rischio, gli investitori e le istituzioni stanno optando per attività più rischiose come i mercati azionari, sperando in una ripresa economica più rapida – rimarca IG nelle sue previsioni per il 2021 – . È probabile che i prezzi dell’oro diminuiscano se il vaccino venisse distribuito dappertutto più velocemente di quanto previsto.
Di contro, con metà della popolazione statunitense che potrebbe non essere vaccinata prima di metà anno, c’è il rischio di una rallentamento della ripresa nella prima metà del 2021. Inoltre, l’amministrazione Biden determinerà una spesa pubblica più forte, che dovrebbe stimolare la domanda interna degli Stati Uniti e la crescita economica. “Ciò dovrebbe alimentare le pressioni inflazionistiche, insieme all’impegno della Fed di mantenere la sua posizione monetaria ultra accomodante almeno fino al 2023. È probabile quindi che il prezzo dell’oro sarà sostenuto dall’inflazione, da un profondo deficit fiscale e un dollaro USA debole per il prossimo futuro, rendendolo ancora il bene rifugio preferito dal mercato fino a che la ripresa economica sarà stabile e lascerà il posto ad asset più rischiosi”, conclude IG.