IR Top Consulting: necessario mantenere lo status di mercato non regolamentato per AIM Italia
Conservare un contesto che faciliti la quotazione delle PMI attraverso canali alternativi come AIM Italia e agevolare l’accesso delle PMI innovative a tale mercato, garantendone l’opportunità di continuare a godere degli incentivi fiscali che la legge attualmente prevede per tali soggetti. Questo l’auspicio di IR Top Consulting, boutique finanziaria specializzata sui Capital Markets e nell’IPO Advisor, rispondendo alla consultazione pubblica avviata dall’Agenzia dell’Entrate relativa alla bozza di circolare esplicativa della “Nozione di mercato regolamentato rilevante nella normativa in materia di imposte sui redditi”.
IR Top Consulting ha così presentato il proprio parere esprimendo l’esigenza di conservare la qualifica di AIM Italia quale “sistema multilaterale di negoziazione” e quindi di “mercato non regolamentato”.
“Riteniamo di fondamentale importanza distinguere le caratteristiche dei mercati non regolamentati per garantire un ecosistema di sviluppo delle PMI innovative, con un accesso semplificato al mercato dei capitali, senza che queste ultime decadano da tale regime. Nel parere avanzato all’Agenzia abbiamo evidenziato come gli stessi operatori finanziari abbiano da sempre considerato i sistemi multilaterali di negoziazione, dal punto di vista fiscale, distinti dai mercati regolamentati” afferma Anna Lambiase, fondatore e CEO, IR Top Consulting. “L’interesse crescente degli investitori per le PMI innovative è fortemente collegato all’appeal fiscale, riproposto dal Decreto Rilancio che ha inserito una nuova detrazione dall’Irpef pari al 50% dell’importo investito a titolo di capitale e sovrapprezzo in uno o più start-up innovative o PMI innovative direttamente o per il tramite di organismi collettivi di investimento del risparmio. Secondo l’Osservatorio AIM, le PMI innovative AIM rappresentano un ampio potenziale target di investimento dei PIR Alternativi: nel periodo 2020-2024 sulla base delle ipotesi del Governo, abbiamo stimato un afflusso di risorse per 5,2
miliardi di euro su AIM Italia da questi strumenti che presentano un maggior focus sull’economia reale e sono rivolti a investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo. Nell’ultimo triennio AIM Italia ha attratto numerose PMI Innovative (55% del totale IPO) raccogliendo capitali da investitori anche grazie ad incentivi fiscali. Parallelamente con la finalità di altri strumenti finanziari di favorire lo sviluppo dell’economia reale nazionale semplificando l’accesso delle PMI al mercato azionario, riteniamo necessario il mantenimento dello status di mercato non regolamentato per AIM Italia ai fini del riconoscimento degli incentivi in capo agli investitori di PMI innovative anche con l’obiettivo, post Covid-19 di ricapitalizzare le imprese.”