Borsa Tokyo +0,18%, Sidney oltre +1% dopo Fed WhateverItTakes e report lavoro Australia. Euro sopra $1,22
Borse asiatiche prevalentemente positive, dopo l’atteggiamento dovish della Fed di Jerome Powell, che ha confermato sostanzialmente la propria impostazione WhateverItTakes, pur non apportando alcuna modifica né ai tassi sui fed funds (lasciati invariati al range compreso tra lo zero e lo 0,25%), né al piano di Quantitative easing.
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,18% a 26.806,67 punti. La borsa di Shanghai sale dello 0,97%, Hong Kong +0,31%, Sidney fa +1,16%, Seoul piatta con -0,08%.
Le rassicurazioni sulla prontezza della Fed a intervenire senza esitazione in caso di rallentamento della ripresa economica Usa hanno confortato i mercati. La Fed ha inoltre rivisto al rialzo l’outlook sul Pil reale Usa, migliorando quello del 2020 a una contrazione del 2,4%, rispetto a quella del 3,7% stimata a settembre, e alzando l’outlook per il 2021 dal +4% al +4,2%.
Migliorate anche le previsioni sul tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, che passano dal 7,6% precedentemente atteso al 6,7% per il 2020.
L’ottimismo è stato prezzato soprattutto dai tassi sui Treasuries Usa, con quelli decennali saliti fino allo 0,955%, al record dal 9 dicembre scorso, rispetto allo 0,91% precedente all’annuncio della banca centrale.
Wall Street ha chiuso invece contrastata: lo S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 3.701,17 punti; il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,5% a 12.658,19, inanellando un nuovo record di chiusura. Il Dow Jones Industrial Average ha perso invece 44,77 punti a 30.154,54 punti.
L’impostazione dovish della Fed è andata a discapito del dollaro e a vantaggio dell’euro, che sale dello 0,24% a $1,2229, sui massimi dal 2018; il dollaro perde lo 0,18% nei confronti dello yen a JPY 103,28, mentre la sterlina avanza dello 0,34% a $1,3555.
La borsa di Sidney ha reagito molto bene al dato relativo al tasso di disoccupazione dell’Australia, che è sceso a novembre al 6,8% dal 7% di ottobre, rispetto al 7% atteso dal consensus.
Boom dell’occupazione, con ben 90.000 nuovi posti di lavoro creati nel paese, dopo i 180.400 nuovi posti di ottobre (dato rivisto al rialzo).
La crescita dell’occupazione è stata decisamente migliore delle attese, visto che gli analisti avevano previsto un aumento di 40.000 nuovi posti di lavoro.