Wall Street contrastata nel Fed Day, Nasdaq segna nuovo record di chiusura. In rialzo i tassi Treasuries
Chiusura contrastata per la borsa Usa nel giorno della Fed. Lo S&P 500 ha chiuso in rialzo dello 0,2% a 3.701,17 punti; il Nasdaq Composite ha guadagnato lo 0,5% a 12.658,19, inanellando un nuovo record di chiusura. Il Dow Jones Industrial Average ha perso invece 44,77 punti a 30.154,54 punti.
La Fed ha lasciato i tassi sui fed funds allo zero, confermando il piano di acquisti di asset per un valore mensile di $120 miliardi. Alcuni investitori avevano sperato in un aggiustamento del piano di acquisti di asset, attraverso un maggiore acquisto di Treasuries a 10 e 30 anni, al fine di mantenere bassi i tassi di interesse di lungo termine.
Peter Boockvar di Bleakley Advisory Group ha definito l’ultima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed, sostanzialmente un “non evento” per i mercati, visto che la banca centrale ha lasciato invariato per l’appunto l’importo del Quantitative easing, contrariamente a quanto sperato da diversi investitori.
“La Fed ha deciso di non apportare cambiamenti alla dimensione e alla composizione dei suoi acquisti di asset – si legge nella nota dell’esperto – Detto questo, gli acquisti continuano a un ritmo straordinario e la Fed ha detto che i $120 miliardi di acquisti non rappresentano un limite a ciò che potrebbe ulteriormente fare”.
Dal comunicato emanato dal Fomc, si legge che la Fed continuerà ad acquistare ogni mese almeno $80 miliardi di Treasuries e $40 miliardi di strumenti finanziari legati ai mutui, fino a quando non “ci saranno ulteriori e significativi progressi” nel raggiungimento degli obiettivi di stabilità dei prezzi e di piena occupazione.
L’ottimismo della Fed sul calo della disoccupazione e sulla crescita del Pil Usa su base reale ha portato i tassi decennali sui Treasuries a salire fino allo 0,955%, al record dal 9 dicembre scorso, rispetto allo 0,91% precedente all’annuncio della banca centrale.
La Fed ha rivisto al rialzo l’outlook sul Pil reale Usa, migliorando quello del 2020 a una contrazione del 2,4%, rispetto a quella del 3,7% stimata a settembre, e alzando l’outlook per il 2021 dal +4% al +4,2%.
Migliorate anche le previsioni sul tasso di disoccupazione degli Stati Uniti, che passano dal 7,6% precedentemente atteso al 6,7% per il 2020.