Auto: c’è intesa su nuovi incentivi 2021. Come si delineano le prospettive del settore? Le attese di CSP
Il settore dell’auto riesce a tirare un sospiro di sollievo in queste ultime battute di 2020, con la proroga dei nuovi incentivi nel 2021. Proprio oggi la maggioranza parlamentare in commissione Attività Produttive alla Camera ha raggiunto una intesa sul settore automotive, che verrà recepita in un emendamento alla manovra (ora all’esame della commissione Bilancio della Camera). Nel dettaglio, l’accordo prevede il rifinanziamento dell’extra bonus per gli acquisti di veicoli elettrici e ibridi per tutto il 2021 e un nuovo incentivo all’acquisto di veicoli a motorizzazione termica tipo Euro sei, con contestuale rottamazione di veicoli con almeno 10 anni di anzianità, per il primo semestre 2021, di fronte alla crisi del settore in scia allo scoppio della pandemia.
Le stime di CSP
Intanto proprio oggi sono arrivate le previsioni sul settore auto diffuse oggi dal Centro studi promotor (CSP) nel corso della conferenza stampa annuale del Centro Studi Promotor su “La situazione e le prospettive dell’economia e del mercato dell’auto”. La stima è che l’anno verrà archiviato con un calo del 28% delle immatricolazioni che si attesteranno intorno a 1.380.000 unità, livelli che non si vedevano dagli anni ’70. Un risultato spiega il presidente di CSP, Gian Primo Quagliano, che avrebbe potuto essere anche peggiore se il Parlamento non avesse accolto l’emendamento al Decreto Rilancio presentato da Benamati e da altri deputati per varare incentivi anche per l’acquisto di auto con alimentazioni tradizionali, ma con emissioni di CO2 non superiori a 110 gr/km.
Atteso recupero, ma livelli resteranno bassi
Sulle prospettive per il mercato italiano dell’auto per il 2021 pesano le incognite legate all’evoluzione della pandemia. CSP si attende immatricolazioni tra 1.435.000 e 1.735.000 unità a seconda di uno scenario più o meno favorevole. “Se vi fosse una terza ondata le immatricolazioni potrebbero arrivare 1.585.000 unità con il pacchetto Benamati. Se poi non vi fosse la terza ondata con il pacchetto Benamati si potrebbe arrivare a quota 1.735.000 immatricolazioni”, spiegano da CSP.
Al di là delle performance del 2021, l‘obiettivo dell’Italia per il 2022 è quello di recuperare un livello vicino alla media degli anni che hanno preceduto il grande crollo iniziato nel 2008, cioè intorno ai 2.200.000 immatricolazioni. “Può sembrare un obiettivo ambizioso, ma è certamente raggiungibile con una campagna di incentivi alla rottamazione che, se ben congegnati non solo non costano, ma possono anche dare un positivo apporto alle finanze pubbliche e un contributo significativo al contenimento delle emissioni”, afferma Gian Primo Quagliano.
C’è poi capitolo Recovery Fund che rappresenta una occasione anche per il mercato dell’auto. Per l’auto il calo delle immatricolazioni tra il 2007 e il 2019 era ancora del 23,1%. Con la pandemia il quadro si è drasticamente aggravato. Secondo l’analisi di CSP, ritornare ai livelli ante-crisi è la parola d’ordine che apre la strada per eliminare l’anomalia di un paese come l’Italia che, non solo non cresce, ma che per la vetustà del parco circolante di autovetture ha anche il tasso di mortalità da incidente stradale più alto tra quello dei maggiori paesi europei.