Piazza Affari ritrova la via dei rialzi, male ENI e Unicredit. Tonfo di Atlantia (-6%)
Piazza Affari interrompe la striscia di cinque ribassi consecutivi. L’indice Ftse Mib, che in mattinata aveva riavvicinato quota 22mila, ha ridotto i guadagni nell’ultima parte di seduta andando comunque a chiudere in buon rialzo a 21.759 punti (+0,27%). A sostenere gli scambi sono sempre le speranze dell’imminente arrivo dei vaccini anti-Covid, dopo l’approvazione, oltre che dall’FDA, anche da parte del direttore del CDC (Centers for Disease Control and Prevention – agenzia federale degli Stati Uniti) Robert Redfield. Negli Stati Uniti, circa 100 milioni di americani potrebbero essere vaccinati contro il Covid entro marzo, mentre le prime dosi del vaccino di Pfizer e BioNTech dovrebbero essere disponibili a giorni. Altro fattore positivo è la volontà di Londra e Bruxelles di proseguire i colloqui nel tentativo di trovare un accordo commerciale post-Brexit ed evitare lo scenario di no-deal.
Sul parterre di Piazza Affari in evidenza i titoli della galassia Agnelli: Fiat Chrysler Automobiles (Fca) con un +1,32% si è riportata vicina ad area 14 euro; +1,56% per CNH e +1,22% per Ferrari. L’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, sarebbe in pole position per il ruolo di amministratore delegato di Ferrari, come successore di Louis Camilleri. Il Cda per la nomina potrebbe essere convocato già questa settimana. Il ruolo di Manley in Ferrari si intreccia con gli effetti della fusione tra Fca e Psa che sarà effettiva entro la fine del primo trimestre del prossimo anno.
Giornata negativa per ENI che ha chiuso a -1,48% a quota 8,678 euro. La peggiore è stata Atlantia con oltre -6%.
Direzioni opposte per Enel (+0,91%) e Leonardo (-1,42%). Enel e Leonardo hanno firmato una lettera di intenti per avviare una collaborazione strategica incentrata sui temi della sicurezza, dell’efficienza energetica, delle comunicazioni satellitari e della mobilità elettrica. La partnership prevede, oltre ad una serie di attività che le due aziende forniranno nei rispettivi business di riferimento, lo sviluppo e l’implementazione di nuove funzionalità e tecnologie per offerte specifiche dedicate ai propri clienti nel campo dell’efficienza energetica e della sicurezza.
Leonardo ha anche firmato un nuovo contratto di finanziamento per 200 milioni di euro con la Banca Europea per gli Investimenti (Bei) che aggiunge ulteriore flessibilità alla struttura finanziaria. Il prestito è finalizzato a sostenere i progetti d’investimento previsti nel piano industriale in ambito tecnologico (elicotteri, Cyber security, Advanced manufacturing ed interventi infrastrutturali per aumentare l’efficienza produttiva).
Riflettori puntati oggi anche sulle banche. In attesa di sviluppi sul fronte M&A, cresce l’attesa per la decisione di domani della BCE sui dividendi. Le ultime indiscrezioni dell’agenzia Reuters sono per una presa di posizione alquanto rigida con un cap sul dividend payout di solo il 15% degli utili cumulativi per il 2019/20. La BCE prenderebbe le decisioni sui dividendi caso per caso. In precedenza il Financial Times rimarcava come lo scenario più probabile è di permettere ad alcune istituzioni di pagare i dividendi, ma soltanto a certe condizioni che, probabilmente, saranno più restrittive rispetto a quelle imposte dalla Bank of England.
Indicazioni che hanno frenato la corsa delle banche. Intesa Sanpaolo ha chiuso poco mossa (+0,18% a 1,9392 euro) dopo che in mattinata era arrivata a +3% circa. Unicredit è addirittura virata in negativo (close -1,66% a 7,694 euro).