Piazza Affari deraglia fino a -1,5% con ENI e Intesa in difficoltà. La peggiore del Ftse Mib è Leonardo
Giro di boa dell’ultima seduta della settimana con Piazza Affari e le altre Borse UE in affanno. Il Ftse Mib è arrivato a toccare un minimo a 21.572 punti con un calo di circa 1 punto e mezzo percentuale. L’indice guida milanese si appresta quindi a segnare un en plein di cali in questa seconda settimana di dicembre che ha visto ieri la Bce incrementare come da attese il QE pandemico di 500 mld di euro con estensione fino a marzo 2022.
Tra i singoli titoli si segnalano le performance negative dei bancari: -1,97% Intesa Sanpaolo, -1,58% Unicredit, -3,1% Bper e -1,96% Banco BPM. Questa volta il settore non trova sostegno nelle nuove voci di M&A che tornano a proporre un possibile avvicinamento tra Bper e Banco. A preoccupare è invece la prospettiva di un prolungamento da parte della Bce del divieto a distribuire i dividendi. Gli analisti di Credit Suisse paventano il rischio che ci sia comunque un ritardo nel pagamento delle cedole fino a dopo il mese di luglio, quando ci saranno gli stress test sulle banche, oppure che venga imposto un “tetto massimo ai payout” che penalizzerebbe le banche che potenzialmente possono dare agli azionisti dividendi più corposi.
Tra le big di Piazza Affari si segnala poi il ritracciamento di ENI a -1,72% dopo il balzo di ieri in scia al rally del petrolio. Quasi -4% per Leonardo, peggiori titolo oggi.
Tra i peggiori spicca poi Telecom Italia (-3,11% a 0,3864 euro) dopo che l’agenzia Moody’s ha downgradato ieri il rating sul debito TIM a Ba2 con outlook negativo citando in particolare i trend di flessione dell’Ebitda domestico, le prospettive di investimento in Brasile per gli asset di OI e la politica di remunerazione più aggressiva (decisione di reintrodurre il dividendo per le ordinarie). A pesare è anche la debolezza di tutto il settore tlc in seguito all’avvio di un’indagine da parte dell’Antitrust inglese sulla combinazione tra Virgin Media e O2 (la seconda è controllata da Telefonica).
Contiene i cali invece Ferrari (-0,11%) dopo l’annuncio a sorpresa dell’amministratore delegato Louis Camilleri che ha deciso per motivi personali di rassegnare le dimissioni e lasciare la guida della casa di Maranello con effetto immediato. Il presidente esecutivo della Ferrari, John Elkann assumerà la carica di amministratore delegato ad interim, mentre il consiglio di amministrazione ha già avviato il processo di identificazione del successore di Camilleri.