Balzi Enel ed ENI non bastano a Piazza Affari, Ftse Mib chiude a -0,25% con banche e Stm giù
Chiusura in ribasso per Piazza Affari nel giorno della Bce. Come da attese, l’istituto centrale ha deciso un potenziamento del piano pandemico della banca centrale europea. L’istituto centrale europeo ha deciso di incrementare di 500 miliardi di euro il PEPP, in linea con le attese di mercato. La dotazione complessiva sale così a 1.850 miliardi di euro con estensione del piano fino alla fine di marzo 2022 (precedente termine era giugno 2021).
Indicazioni in linea con le attese che non hanno scaldato le Borse UE. Il Ftse Mib ha chiuso a 21.915 punti (-0,25%). Si tratta della quarta seduta consecutiva con segno meno.
I messaggi arrivati dalla Bce hanno mosso soprattutto i titoli del settore bancario, complice in primo luogo l’assenza di indicazioni chiare sul fronte dividendi accompagnate da indiscrezioni che vedono le autorità UE propense a un’estensione di sei mesi del divieto a distribuire cedole che scade a gennaio 2021.
UniCredit ha ceduto oggi l’1,61%, Intesa SanPaolo -0,77%, Banco BPM la peggiore con -2,08%. Controcorrente Bper che alla fine ha strappato un +0,4% con la banca emiliana che negli ultimi giorni è tornata al centro delle voci di risiko con l’emergere di una possibile aggregazione con Unicredit.
Tra le altre big di Piazza Affari si segnala lo strappo al rialzo di ENI (+1,05%) che avvicina la soglia dei 9 euro. Sponda arriva dal rally del petrolio con il future sul Brent tornato sopra i 50 $ per la prima volta da marzo. Rialzi consistenti anche per Saipem (+2,81%) e Tenaris (+1,53%).
Molto bene anche Enel (+1,11% a 8,21 euro), titolo di maggior peso di tutta Piazza Affari.
E’ proseguita oggi la debolezza di STM (-1,67%), caduta ieri di quasi il 12% a seguito del warning sui target al 2022 lanciato dal colosso dei chip nel corso de Capital Market Day.