Telepass: dopo 25 anni arrivano rincari. Dal 1° luglio canone aumenta del 45,2%
Novità dal 1° luglio per gli automobilisti italiani che usano Telepass, il dispositivo che collocato a bordo dell’auto permette di evitare la fila ai caselli autostradali e pagare i pedaggi automaticamente.
Dopo 25 anni l’azienda ha comunicato la modifica unilaterale del contratto “dettata dall’esigenza di aumentare – per la prima volta dal lancio del Telepass Family avvenuto nel 1997 – i canoni del Telepass Family e dell’Opzione Twin (se attiva)”. I rincari partiranno il prossimo primo luglio e saranno del 45,2% in più.
Telepass: rincari dal 1° luglio
In particolare, il canone di Telepass Family aumenterà a partire dal prossimo primo luglio del 45%, 0,57 euro su base mensile, passando da 3,78 euro a trimestre, IVA inclusa, a 5,49 euro. L’opzione Twin aumenterà invece di 0,28 euro al mese. Gli utenti hanno facoltà di recedere dal contratto senza penali entro il 30 giugno 2022 e avranno fino a 6 mesi di tempo per eventualmente restituire il dispositivo Telepass in comodato.
“L’incremento – spiega la società in una nota – nasce in ragione del progressivo mutamento del contesto tecnologico, di mercato e organizzativo in cui opera Telepass. La proposta di modifica unilaterale introduce alcune ulteriori previsioni, sugli strumenti di pagamento dei pedaggi e sulla fatturazione, volte ad adeguare le modalità di prestazione dei servizi allo sviluppo tecnologico e normativo”.
Immediate le reazioni delle associazioni dei consumatori tra cui Assoutenti che annuncia un incontro con la società che avverrà subito dopo Pasqua. “Al di là degli incrementi dell’abbonamento, peraltro fermo allo stesso prezzo da 25 anni, il tema del telepass è delicato in virtù della liberalizzazione del mercato che interesserà una enorme platea di consumatori – spiega il Presidente Furio Truzzi – Proprio per garantire le migliori tutele agli utenti fruitori dei servizi telepass, Assoutenti assieme ad altre associazioni incontrerà nei prossimi giorni la società Telepass per definire un percorso condiviso non solo sulle modifiche introdotte per gli abbonati ma, più in generale, sulla qualità dei servizi complessivi resi agli automobilisti”.