News Finanza Indici e quotazioni Wall Street: futures incerti in attesa Bce, euro sotto $1,21. Sterlina paga impasse Brexit con cali -1%. DoorDash -5% dopo Ipo da sogno

Wall Street: futures incerti in attesa Bce, euro sotto $1,21. Sterlina paga impasse Brexit con cali -1%. DoorDash -5% dopo Ipo da sogno

10 Dicembre 2020 13:24

Futures Usa in lieve rialzo dopo la sessione negativa della vigilia di Wall Street. Ieri il Dow Jones ha perso lo 0,35%, lo S&P 500 ha ritracciato dello 0,80%, il Nasdaq Composite è scivolato dell’1,9%, riportando la seduta peggiore dal 30 ottobre scorso. I futures sul Dow Jones indicano un avvio in rialzo di appena 50 punti; i contratti sullo S&P 500 avanzano di appena lo 0,1%, mentre i futures sul Nasdaq sono piatti.

Rapporto euro-dollaro osservato speciale in attesa dell’annuncio della Bce, che arriverà alle 13.45 ora italiana. L’euro è piatto sul biglietto verde, con una variazione +0,02% a $1,2084.

Nelle ultime sessioni, la moneta unica ha superato tuttavia la soglia di $1,21, salendo al massimo dal 2018 e alimentando nuovamente i timori sul rischio di un Super euro che deprima l’export dell’Eurozona ostacolando la ripresa dell’inflazione.

Grande attesa per l’annuncio della Bce e per le parole che saranno proferite dalla numero uno Christine Lagarde nella conferenza stampa successiva, che inizierà alle 14.30 ora italiana.

I mercati danno per scontato il potenziamento del QE pandemico (PEPP) e delle operazioni di TLTRO a favore delle banche dell’area euro. Ci si aspetta anche che Lagarde dica qualcosa che freni la corsa della moneta unica.

Azionario globale in generale debole sulla scia delle cattive notizie che arrivano dal fronte Brexit, in vista dell’apertura dei lavori del Consiglio europeo, che si riunirà nella giornata di oggi.

Ai giornalisti che l’hanno interpellata al suo arrivo al meeting, che si tiene a Bruxelles, la numero uno della Commissione europea Ursula von der Leyen ha precisato che, sebbene l’argomento Brexit non sia all’ordine del giorno, sicuramente verrà fuori.

“Ieri sera ho avuto una conversazione molto lunga con il primo ministro Boris Johnson – ha detto von der Leyen – E’ stata una buona conversazione. Ma è difficile. Noi vogliamo garantire ai nostri amici britannici l’accesso al mercato unico, che è il mercato unico più grande al mondo. Ma le condizioni devono essere giuste. Loro devono essere giusti nei confronti dei nostri lavoratori e delle nostre aziende e questo equilibrio di giustizia non è stato ancora raggiunto. I nostri negoziatori sono ancora al lavoro. E prenderemo una decisione domenica”.

L’incontro tra i leader dell’Unione europea da un lato e i leader del Regno Unito dall’altro non è riuscito finora a porre fine all’impasse venutasi a creare nei negoziati in corso per una intesa commerciale.

La sterlina soffre, cedendo 1 punto percentuale nei confronti del dollaro, a $1,3265 e anche sull’euro, con il rapporto EUR/GBP in rialzo dello 0,99% a GBP 0,9107.

Impasse anche negli Stati Uniti, per la precisione al Congresso Usa, dove repubblicani e democratici faticano a trovare un compromesso sul pacchetto di stimoli anti-Covid che gli americani attendono da molto prima del giorno dell’Election Day.

La Speaker della Camera Nancy Pelosi (democratica) e il leader della minoranza democratica al Senato Chuck Schumer hanno rifiutato l’offerta arrivata dall’amministrazione Trump, di un pacchetto di aiuti da $916 miliardi. Il piano contiene sì un aiuto diretto straordinario di $600 (fattore positivo); ma non presenta un’assicurazione federale contro la disoccupazione. C’è da dire che non solo i democratici ma anche molti repubblicani hanno insistito sul fatto che il sostegno federale sia necessario per impedire che le autorità locali, a corto di liquidità, finiscano con il tagliare ulteriori posti di lavoro, colpendo in particolare la scuola e il personale paramedico. La risposta alla crisi scatenata dal coronavirus è urgente, se si considera che sono circa 12 milioni gli americani che rischiano di perdere le indennità di disoccupazione il giorno dopo il Natale.

A Wall Street torna di scena comunque la febbre per le Ipo: ieri sul Nyse è sbarcata DoorDash. Debutto da sogno per il titolo, che è volato dell’85%, avvicinandosi a $184. Con lo sbarco in Borsa DoorDash ha raccolto $3,4 miliardi, confermando un esito dell’Ipo ben superiore alle attese. In premercato le quotazioni rallentano, scendendo del 5% circa, a 180 dollari.

Il leader nel food delivery ha catalizzato le attenzioni degli investitori con prezzo dell’Ipo fissato a 102 dollari per azione, oltre la forchetta prevista di 90-95 $.

Si tratta della terza maggiore Ipo del 2020 a Wall Street.