Unicredit cavalca nuovi rumor di M&A, ma Mediobanca predica cautela in attesa nuovo ceo
Mercoledì con quotazioni in ascesa per Unicredit che si avvia a chiudere con un progresso vicino al 2% in area 8,07 euro. A spingere gli acquisti sono gli ultimi rumor che da un lato vedono più probabile un futuro di MPS (più volte accostata a Unicredit) ancora sotto il controllo dello Stato e dall’altro indicano possibili scenari alternativi di aggregazione per la banca di piazza Gae Aulenti.
In particolare il Sole 24 Ore di oggi indica tra i possibili scenari anche quello di una fusione con Bper. Nell’ipotetica combinazione Unipol, principale azionista di Bper, subentrerebbe ad Aviva alla scadenza dell’accordo di partnership assicurativa con UniCredit.
Voci che non scaldano eccessivamente gli analisti. “Vediamo il titolo Unicredit in un limbo, con la nomina di un nuovo CEO come priorità per resettare strategia e aspettative”, rimarca oggi Mediobanca Securities che recentemente, a seguito della notizia della mancata permanenza di Mustier, ha declassato il titolo. “I fondamentali forti rimangono intatti – aggiunge Mediobanca – ma l’impossibilità di formulare un caso di investimento sulla banca rende le azioni non investibili per noi, da qui il nostro recente downgrade a Underperform”.