Prestiti: 1 domanda su 4 è per avere liquidità, aumentano le richieste di cessione del quinto
Effetto Covid sulle finanze delle famiglie italiane. Dopo il lockdown, le richieste di cessione del quinto sono balzate in avanti mentre, fra chi ha chiesto un prestito negli ultimi mesi, 1 domanda su 4 è stata per ottenere liquidità. Evidenze dell’emergenza economica in atto, che emergono dall’analisi di Facile.it e Prestiti.it, realizzata su un campione di oltre 212.000 domande di finanziamento raccolte tramite i due portali.
“Negli ultimi mesi il rapporto degli italiani con il credito al consumo è inevitabilmente cambiato – sottolineano gli esperti di Facile.it – Il periodo di grande incertezza che viviamo spinge le famiglie a posticipare i progetti importanti e a dare priorità alla richiesta di liquidità per far fronte a eventuali imprevisti o difficoltà lavorative”.
Aumentano le richieste di cessione del quinto
Nel corso del terzo trimestre 2020 è aumentata del 10,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 la richiesta di prestiti tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione. Ma se da un lato sempre più italiani hanno cercato di ottenere questa tipologia di finanziamento, dall’altro è diminuito l’importo medio richiesto, che si è stabilizzato a 19.464 euro, vale a dire il 6% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo, spiegano, potrebbe essere legato da un lato alla diminuzione degli stipendi, dall’altro al cambio di esigenze da
parte di coloro che presentano domanda, che oggi ricorrono a questa tipologia di prestito non più solo per far fronte a progetti importanti, ma anche per avere la liquidità necessaria per affrontare spese di importo inferiore rispetto al passato.
Prestiti per avere più liquidità nell’immediato
Nel terzo trimestre dell’anno in corso, la prima ragione che ha spinto gli italiani a chiedere un prestito personale è stata l’esigenza di ottenere liquidità (23,2%). Dall’analisi emerge anche un aumento del peso percentuale dei prestiti per l’acquisto di auto usate, che sono arrivati a rappresentare il 21,3% del totale (+4,1 punti percentuali rispetto allo scorso anno). E’ diminuito invece il peso dei finanziamenti chiesti per la ristrutturazione della casa (-3 punti percentuali) o per l’acquisto di arredamento (-1 punto percentuale). Dati interessanti emergono anche guardando il profilo sociodemografico di chi ha presentato domanda di prestito. Nel corso del terzo trimestre a presentare domanda di prestito personale è stato, nel 76,7% dei casi, un dipendente privato a tempo indeterminato (erano il 71,8% lo scorso anno), mentre nel 10,4% dei casi un pensionato (+3 punti percentuali rispetto al 2019), mentre si dimezza quasi la quota percentuale di richiedenti liberi professionisti e lavoratori autonomi, passata dal 12,5% al 6,9%. Dati che raccontano con chiarezza l’attuale situazione di difficoltà che sta riguardando alcune categorie.