Governo pronto ad ampliare moratoria fiscale e ristori. Gualtieri: ulteriore scostamento per 2020 e inizio 2021
Il governo è pronto ad ampliare la moratoria fiscale e i ristori, per limitare le conseguenze delle nuove misure restrittive a un pubblico più ampio. A questo riguardo, sta definendo un ulteriore scostamento di 8 miliardi per quest’anno e nei primi mesi del nuovo anno. Lo ha fatto sapere il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in una nota diffusa ieri sera.
Il governo ha già varato tre decreti cosiddetti “Ristori” che in parte hanno replicato il meccanismo del fondo perduto già sperimentato nella primavera scorsa e hanno prorogato le scadenze fiscali e contributive per i settori interessati dalle misure restrittive. “Siamo consapevoli che questi interventi devono essere ulteriormente rafforzati – ha detto Gualtieri – ed è per questo che abbiamo chiesto alle Camere un nuovo scostamento di 8 miliardi per il 2020 attraverso cui finanziare un quarto decreto Ristori. Inoltre il governo sta definendo un ulteriore scostamento nei primi mesi del nuovo anno“.
A questo proposito, il ministro ha accolto con favore le proposte avanzate dal partito di opposizione Forza Italia, per incrementare il sostegno a lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, professionisti: “Sono da considerare favorevolmente – ha detto – perché incrociano esigenze reali del paese e riflettono anche la volontà politica espressa dalle forze della maggioranza e dal governo”. Il ministro ha dunque fatto sapere che il governo è pronto a valutare, entro un quadro di sostenibilità economica, un ampliamento della moratoria fiscale, con il rinvio delle scadenze di fine anno che vada oltre i settori dei codici Ateco direttamente interessati dalle misure restrittive, e lo estenda a tutte le attività economiche che hanno subito cali rilevanti del fatturato. Non solo. Il governo si è detto pronto a confrontarsi per mettere a punto un meccanismo organico di natura perequativa per i ristori che vada oltre le limitazioni per aree di rischio pandemico e quelle derivanti dai codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi. “In questo quadro – ha consluso Gualtieri – condividiamo la necessità di ristorare, sulla base dei dati del 2020, anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla gestione separata”.