Lavoro, green e digitale trainano la domanda: a caccia di 1,6 mln esperti in ambiente entro il 2024
Nelle vite di tutti i giorni, nei più svariati ambiti, si utilizzano le parole digitale e green e sostenibilità. Parole che fanno sempre più a far parte del mondo del occupazionale e che saranno capaci di trainare la domanda di lavoro nei prossimi anni. Una tendenza messa in luce dalle previsioni di medio termine (2020-2024) del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, illustrate oggi a Job&Orienta, ecosostenibilità e digitalizzazione sono tra i principali fattori di cambiamento che stanno trasformando il mercato del lavoro. Nei prossimi anni un ulteriore impulso in questa direzione potrebbe venire dagli investimenti europei legati alla Next Generation Eu.
Tra green e digital: numeri in campo
Si parte da un numero: saranno 2,7 milioni le persone che complessivamente entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi 5 anni e il 62% dovrà essere in possesso di competenze green. Per quasi un milione di questi profili (circa il 38%), inoltre, l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale sarà addirittura un fattore dirimente ai fini dell’assunzione.
Come sottolinea Unioncamere nella sua presentazione la domanda di competenze green riguarderà in maniera trasversale tutte le professioni, concentrandosi in particolare sui profili ad elevata specializzazione e tecnici: il 46% dei lavoratori con competenze “verdi” saranno infatti profili altamente qualificati (744mila professionisti). Non solo, per 452mila di questi la green skill è considerata addirittura determinante. Più competenze green saranno richieste anche a figure professionali già esistenti: ingegneri civili, ingegneri energetici e meccanici, ma anche i tecnici nella gestione dei cantieri edili e i tecnici della sicurezza sul lavoro. Il settore delle costruzioni, che già si distingue per una forte incidenza di figure con attitudine green elevata, potrà dare forte slancio alla domanda di occupati per soddisfare le esigenze di riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente e di una progettazione più attenta alla sostenibilità degli edifici, alla limitazione di consumi energetici e delle emissioni dannose. Inoltre, la domanda di competenze green farà emergere nuove figure professionali (green jobs): giurista ambientale, energy manager, specialista in contabilità verde, l’informatico ambientale, il promotore di nuovi materiali sostenibili.
Aumentano, al tempo stesso, le richieste per le competenze digitali, diventate ancora più strategiche alla luce dello scoppio della pandemia. Il Covid 19 ha, infatti, determinato una fortissima accelerazione del processo di digitalizzazione che era già in atto, sia innescando un cambiamento in senso digitale di molte attività produttive (smart working, commercio on line, digitalizzazione delle procedure in molti servizi alle imprese e alle persone), sia imponendo una forte crescita “obbligata” delle competenze digitali di molti lavoratori così come degli studenti. In particolare, le competenze digitali di base come l’uso di tecnologie internet e di strumenti di comunicazione visiva e multimediale, saranno richiesta a circa 1,5milioni dei lavoratori previsti in ingresso nei prossimi 5 anni, pari al 56% delle opportunità di lavoro che si creeranno fra turnover e nuovi posti di lavoro. Anche in questo caso, la domanda di competenze digitali interesserà figure professionali già esistenti quanto nuove professioni emergenti come data scientist, big data analyst, cloud computing expert, cyber security expert, business intelligence analyst e artificial intelligence system engineer.