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Immobiliare: sarà boom di costruzioni green, ecco i trend per un futuro sostenibile anche nel mattone

20 Novembre 2020 14:40

 

Costruzioni attente alla sfrera della salute e all’impatto ambientale. Il mercato immobiliare e dell’edilizia sarà sempre più green, tanto che si prevede a livello mondiale un valore di questo settore in costante aumento: +8,6% ogni anno da qui al 2027, secondo una recente indagine americana di Research & Markets pubblicata sulla testata Environmental Leader. Uno scenario confermato anche dal World Green Building Council, secondo cui le infrastrutture e gli edifici punteranno a dimezzare del 40% le emissioni di carbonio entro il 2030, e del 100% entro il 2050, grazie all’uso di materiali eco-compatibili, ma anche di pannelli solari per l’energia e delle nuove tecnologie per gli elettrodomestici.

L’importanza di puntare sul green non ha solo effetti benefici sull’ambiente, ma anche sulla qualità della vita. Una ricerca del National Center for Biotechnology Information pubblicata su Cnbc ha evidenziato come gli edifici sostenibili contribuiscano alla diminuzione dei livelli di cortisolo dei dipendenti. E ancora, secondo un’indagine di Harvard Business Review pubblicata su New Indian Express, lavorare all’interno di edifici green aumenta del 40% la produttività.

Ma quali sono, secondo gli esperti, i principali trend del futuro nell’ambito dell’edilizia sostenibile? A primeggiare saranno le case prefabbricate dotate di certificazioni green, rietnute più sicure dal punto di vista sismico e meno impattanti. Sempre più diffusi anche l’utilizzo massiccio di materiali ecologici come additivi in grado di limitare le emissioni e il calcestruzzo drenante. Ampio spazio anche agli “smart buildings”, sistemi gestiti in maniera automatizzata e integrata, grazie all’utilizzo della tecnologia 5G e dell’intelligenza artificiale, che faranno da apripista a un’era di connettività che favorirà l’interconnessione dentro e fuori l’immobile. Infine, si prevede un sempre più ampio ricorso ai pannelli solari, che riducono il consumo di combustibili fossili. Ma anche gli spazi interni potrebbero essere ripensati in ottica di sostenibilità, soprattutto per quanto riguarda gli uffici, con ambienti di lavoro “diffusi” e non più centralizzati.