Piazza Affari e Borse europee attese caute dopo sbornia rialzi su vaccino Pfizer
Le principali Borse europee (Piazza Affari) si apprestano a mettere da parte in avvio i forti rialzi della vigilia innescati dal newsflow sul vaccino anti-Covid. Notizia che ieri ha acceso a Wall Street un vero e proprio rally che ha riguardato però solo il Dow Jones e l’S&P500, balzati entrambi a livelli record su base intraday, mentre il Nasdaq ha scontato il calo dei titoli ‘stay-at-home’ o da lockdown come Netflix e Zoom.
Tornando alla notizia di Pfizer, che ha fatto scattare l’euforia rialzista sugli asset di rischio di tutto il mondo, il big pharma Usa ha annunciato che lo studio clinico di fase 3 del candidato vaccino che sta sviluppando con la tedesca BioNTech ha mostrato un’efficacia oltre il 90%. Un livello di efficacia, che se dovesse ricevere conferma andrebbe ben oltre le aspettative. Pfizer e BioNTech chiederanno l’autorizzazione all’uso di emergenza alla Food and Drug Administration (FDA) subito dopo il raggiungimento del traguardo di sicurezza richiesto, che attualmente dovrebbe avvenire nella terza settimana di novembre. Pfizer si attende di produrre 50 milioni di dosi nel 2020, e 1.3 miliardi di dosi nel 2021. Nonostante la portata della notizia e la forte reazione dei mercati, in molti invitano a mantenere un atteggiamento cauto soprattutto nel breve termine. “I risultati dello studio Pfizer sono sicuramente una notizia gradita, un tasso di successo del 90% è sicuramente ben al di sopra delle aspettative – commenta Michael Hewson, chief market analyst di CMC Markets UK – e come tale rappresenta un faro di luce necessario in quello che è stato un anno buio per l’economia globale, ma una rondine non può fare primavera, e c’è ancora molta strada da fare prima che la vita (come la conoscevamo un anno fa), possa tornare a una qualsiasi parvenza di normalità, nel breve o medio termine”.
Intanto lato macro, in attesa della pubblicazione dell’indice Zew, nella nota italiana è uscita l’inflazione in Cina. In particolare, a ottobre l’inflazione cinese misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita su base annua dello 0,5%, meno del +0,8% atteso dal consensus e al ritmo più basso dall’ottobre del 2009. Il rallentamento è stato significativo visto che, nel mese di settembre, il rialzo su base annua era stato pari a +1,7%. L’inflazione misurata dall’indice dei prezzi alla produzione è scesa invece del 2,1% (sempre su base annua), più delle attese (-1,9%) e come a settembre (-2,1%).