Finanza Notizie Italia Covid-19: quest’anno ogni italiano perde quasi 2500 euro di PIL

Covid-19: quest’anno ogni italiano perde quasi 2500 euro di PIL

9 Novembre 2020 09:28

Il Covid ha mandato in fumo circa 2500 euro annui per ogni italiano con punte di 3.456 euro a Firenze, di 3.603 a Bologna, di 3.645 a Modena, di 4.058 a Bolzano e addirittura di 5.575 euro a Milano. A stimare la contrazione del valore aggiunto per abitante a livello provinciale è l’Ufficio studi della CGIA di Mestre secondo cui vi è un altro dato particolarmente allarmante e riguarda il Sud.

Covid: il Sud torna ai livelli di PIL del 1988

Anche se subirà una riduzione del Pil più contenuta rispetto a tutte le altre macro aree del Paese (- 9 per cento), il Mezzogiorno vedrà scivolare il Pil allo stesso livello del 1989. In termini di ricchezza, pertanto, “retrocederà” di ben 31 anni. Su base regionale Molise, Campania e Calabria torneranno allo stesso livello di Pil reale conseguito nel 1988 (32 anni fa) e la Sicilia nientemeno che a quello del 1986 (34 anni orsono).

“Con meno soldi in tasca, più disoccupati e tante attività che entro la fine dell’anno chiuderanno definitivamente i battenti – dichiara il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – rischiamo che la gravissima difficoltà economica che stiamo vivendo in questo momento sfoci in una pericolosa crisi sociale. Soprattutto nel Mezzogiorno, che è l’area del Paese più in difficoltà, c’è il pericolo che le organizzazioni criminali di stampo mafioso cavalchino questo disagio traendone un grande vantaggio in termini di consenso. In questa fase di emergenza, pertanto, tutto ciò va assolutamente evitato, sostenendo con contributi a fondo perduto non solo le attività che saranno costrette a chiudere per decreto, ma anche una buona parte delle altre, in particolar modo quelle artigianali e commerciali, che, sebbene abbiano la possibilità di tenere aperto, già da una settimana denunciano che non entra quasi più nessuno nel proprio negozio. Infatti, solo se riusciremo a mantenere in vita le aziende potremo difendere i posti di lavoro, altrimenti saremo chiamati ad affrontare mesi molto difficili”.