Italia: la contrazione del terziario peggiora più del previsto a ottobre
Il settore terziario italiano è rimasto impantanato in territorio di contrazione a ottobre, con la domanda dei clienti che rimane debole a causa delle nuove restrizioni attuate per contrastare la pandemia da Covid-19. E’ ciò che emerge dall’indice PMi servizi, stilato dall’istituto IHS Markit, che a ottobre è scivolato a 46,7 punti dai 48,8 di settembre, deludendo le attese degli analisti ferme a 47 punti. Si tratta del valore minimo in quattro mesi.
“Ne consegue che ad ottobre le aziende hanno ridotto ulteriormente i loro organici, registrando il tasso di licenziamento più rapido da luglio – ha commentato Lewis Cooper, economist presso la IHS Markit – L’attuale flessione ha inoltre intaccato la fiducia visto che il livello di ottimismo è notevolmente diminuito segnando il valore minimo in cinque mesi con le aziende intervistate mostratesi preoccupate sulla durata della pandemia e sui tempi della ripresa economica”. Questa tendenza, visto l’odierno acuirsi delle misure restrittive in Italia, sembra destinata ad estendersi in breve tempo.
Si ricorda che il Pmi (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.