Boom buy su Mps, titolo +10% dopo rumor M&A UniCredit. Ma analisti cauti: operazione rischiosa per Mustier
Le indiscrezioni riportate nel fine settimana su Mps riaccendono i buy sul titolo, che vola di quasi +11% dopo essere finito in precedenza in asta di volatilità, sospeso per eccesso di rialzo a +8%. UniCredit avanza di oltre +2%.
Nel fine settimana, le indiscrezioni su un piano del Tesoro volte a convincere UniCredit a sposare la banca senese si sono fatte ancora più serrate. Milano Finanza ha scritto, facendo riferimento al dossier risiko del credito, l’articolo “Più vicine le nozze Mps-UniCredit”.
Il Sole 24 Ore ha riproposto l’ipotesi nell’articolo “Mps-UniCredit, la dote per le nozze vale oltre 5 miliardi”, spiegando che “secondo fonti finanziarie, l’ultima ipotesi prevederebbe una ricapitalizzazione del Monte da parte del Mef per una cifra compresa tra i 2 e i 2,5 miliardi, di cui uno destinato a rimpinguare i fondi per le cause legali e un altro per coprire gli esuberi pre-nozze, stimati intorno a 6mila unità (di cui la metà a Siena). A questa mossa, che deve in ogni caso superare ostacoli non banali sul piano dei conti pubblici, si affiancherebbero anche 3 miliardi di crediti fiscali. Al termine di questo processo, al Mef resterebbe una quota del 5%. Basterà tutto questo a convincere Mustier?”
Alcuni analisti non nascondono il loro scetticismo. Secondo gli esperti di Equita, le nozze farebbero salire ‘in modo rilevante’ il profilo di rischio di Unicredit.
“In questi termini generali – si legge nella nota della SIM milanese – l’operazione presenta più rischi che opportunità per UniCredit, con conseguente aumento del profilo di rischio e impatto negativo sulla valutazione’.
Secondo la SIM milanese, i rischi legali di UniCredit rischierebbero di salire da 10,7 miliardi (coperti al 7%) a 21 miliardi (coperti al 12%), con ‘una componente company specific Mps di circa 6 miliardi coperti al 24%, livello che potrebbe essere ritenuto non sufficiente dal mercato’.
Inoltre, UniCredit “non riuscirebbe a soddisfare la condizione di neutralità sul Cet post-business combination perché Mps post-deal con Amco ha un Cet inferiore al 10% (contro il 13,2% di Unicredit) e le nuove risorse dell’aumento di capitale verrebbero impiegate per la ristrutturazione”.