Settimana da dimenticare per il Ftse Mib, tracollo di -7% con lockdown che incombe
Piazza Affari chiude bene nel giorno in cui il PIL italiano ha mostrato un aumento del 16,1% rispetto al trimestre precedente, ben oltre le attese di mercato. Rimane però il concreto rischio che il rimbalzo dell’economia subisca un brusco arresto nel trimestre in corso in virtù degli sviluppi negativi sul fronte Covid nelle ultime settimane, con il concreto spauracchio di un nuovo lockdown. Continua infatti l’impennata dei nuovi casi Covid in Italia, con nuovo record oltre quota 31mila nella giornata di oggi.
In chiusura l’indice Ftse Mib ha fatto segnare un progresso dello 0,40% a quota 17.943 punti, interrompendo striscia di 4 ribassi consecutivi. La settimana si chiude con un saldo comunque ampiamente negativo di -7%.
Tra i singoli titoli si segnala la risalita dei titoli oil, fortemente penalizzati nelle ultime sedute e tra i peggiori da inizio 2020. Tenaris ha chiuso con un progresso del 6,37% a quota 4,07 euro.
In forte rimonta soprattutto Saipem, miglior titolo del Ftse Mib con +8,43% tornata sopra quota 1,50 euro. Gli analisti di Barclays sottolineano come i tre mesi da luglio a settembre siano stati per Saipem una sorta di reset con i grandi progetti influenzati da COVID che sono tornati in pista. La casa d’affari britannica accenna anche alle discussioni con i clienti sui costi extra, che sono aumentati su base trimestrale, e alla flessibilità finanziaria extra assicurata e ordini bassi in arrivo. “L’attività offshore dovrebbe riprendersi dal 4° trimestre e quella Drilling sta vedendo alcuni segnali positivi”, argomenta Barclays che ha rating equalweight su Saipem con tp a 2,90 euro.
Tra le banche spicca il balzo di +2,51% di Banco BPM; seguita a ruota da Unicredit con +2,22% in area 6,4 euro. Meno vivace Intesa Sanpaolo che ha segnato un più moderato +1,46% in area 1,4195 euro. Su Unicredit e Intesa ieri S&P ha confermato rating BBB e outlook negativo condizionato dal rischio di un deterioramento delle prospettive di ripresa economica. Segno meno invece per Bper (-0,635% a 1,017 euro) che nel corso della seduta ha aggiornato i minimi storici a 1,005 euro.
Seduta da dimenticare per Recordati che ha perso circa il 4% all’indomani dei conti del terzo trimestre che hanno deluso le attese degli analisti.