Banche, Gualtieri: ‘ancora più urgente M&A, distruzione di valore da crescita NPL dovuta a pandemia’
L’aumento della situazione di incertezza provocato dalla crisi del coronavirus COVID-19 pone “con ancora più urgenza e rilevanza il tema delle soluzioni di tipo aggregativo” delle banche, dunque operazioni di M&A (merger and acquisitions, fusioni e acquisizione”. E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, intervenendo alla 96esima giornata mondiale del risparmio dell’Acri. Le parole di Gualtieri arrivano nel momento in cui si parla con sempre più frequenza, soprattutto in Italia, del tema del risiko bancario. Gualtieri preme sulla necessità di operazioni che siano “promosse dai mercati e basate su solidi piani industriali, che siano in grado di consentire il conseguimento di economie di scala e di diversificazione, e i necessari investimenti in tecnologia e innovazione”.
“Un simile approccio – ha spiegato il titolare del Tesoro – consentirebbe al settore bancario di riorientare rapidamente il credito verso nuovi settori, come il digitale e la sostenibilità, conciliando un rinnovato sostegno all’economia reale con il necessario ritorno a obiettivi sostenibili di redditività prospettica”.
Pur mettendo in evidenza i miglioramenti che le banche hanno riportato nel ridurre la mole dei crediti deteriorati, Gualtieri ha ammesso che “la principale sfida nei prossimi mesi sarà gestire la crescita delle esposizioni ai crediti deteriorati (NPL) determinata dalla crisi pandemica, che può comportare una significativa distruzione di valore”.
Ciò significa che è necessario “un atteggiamento proattivo da parte delle autorità europee e nazionali, identificando misure per diversificare e arricchire la ‘cassetta degli attrezzi”. Qualche minuto prima, intervenendo allo stesso evento, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco aveva invitato le banche a classificare i crediti, per comprendere quelli che sono a rischio.
Le banche non devono rinviare l’emersione nei bilanci “di perdite altamente probabili”, ha detto il numero uno di Palazzo Koch, parlando della “necessità di non rinviare l’emersione di perdite altamente probabili, anticipando parte delle rettifiche di valore prima che le insolvenze si manifestino in modo conclamato. Va contrastato il rischio che si accumuli nei bilanci delle banche un eccesso di crediti deteriorati non adeguatamente svalutati”.