Cresce rischio lockdown totale e Ftse Mib cade ancora: -1,5% e minimi da giugno
Piazza Affari soffre ancora, di pari passo con l’aumento dei nuovi casi Covid che in Italia oggi hanno sfiorato quota 22 mila. Gli ultimi dati del Ministero della Salute evidenziano nuovi contagi record con numero dei morti in forte aumento (221 oggi, sui massimi da maggio) e il susseguirsi di voci circa la possibilità di lockdown totale se la situazione non migliora. Oggi intanto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha escluso tale eventualità per la regione che si conferma la più colpita.
Il Ftse Mib ha chiuso a 18.654 punti, con calo dell’1,53%. Su tratta dei livelli di chiusura più bassi dallo scorso 1 giugno. Tra i titoli del paniere principale, pesante Pirelli che chiude sul fondo con un ribasso di oltre il 4,5%. Molto male anche Leonardo in calo del 4,2%. La peggiore è stata Bper con -6,25% a 1,117 euro.
Tra i pochi titoli a salvarsi spicca Diasorin (+1,06%) in scia all’annuncio di un nuovo test per i malati Covid sintomatici. Sul fronte opposto invece Saipem che sale di circa l’1% cercando di reagire ai ribassi di ieri.
Bene anche Campari (+1,7) scattata in avanti dopo la diffusione dei conti trimestrali. Campari ha visto le vendite nette attestarsi a 1.282,5 milioni di euro, con una variazione organica pari al -2,8%. Crescita organica positiva nel terzo trimestre: +12,9% a 513,8 milioni contro i 438 del consensus Bloomberg.
Sono tante le big storiche di Piazza Affari ad aver sofferto oggi. Chiusura sui nuovi minimi a 24 anni per Eni che avvicina ulteriormente la soglia dei 6 euro (-2,32% a 6,10 euro).
Molto male oggi anche Telecom Italia. A Piazza Affari il titolo della maggiore tlc italiana ha ceduto il 2,49% a 0,3087 euro, ripiombando a pochi punti percentuali dai minimi storici toccati lo scorso marzo. Il ceo di TIM, Luigi Gubitosi, in un’intervista concessa a Il Messaggero vede rosa per il 2021 e conferma gli obiettivi di stabilizzazione del business grazie all’opportunità offerta dai piani di investimento europei e allo sviluppo di aree di business in crescita. “Ritengo che il 2021 sarà migliore, non solo per Tim ma per tutto il settore – le parole del ceo di TIm al quotidiano romano – . Per Tim, perché si sta completando il lavoro di trasformazione del nostro gruppo e ci stiamo abituando a convivere con la pandemia. Inoltre, il settore digitale è al centro delle agende italiana ed europea, basti pensare che il Next generation EU destina al digitale in Italia 40 miliardi, che si aggiungono ai 2,7 miliardi già stanziati dal governo. Ciò mi rende ottimista sul rispetto degli obiettivi forniti al mercato”.
Ennesima seduta difficile anche per le banche che non hanno tratto beneficio dalle trimestrali oltre le attese diffuse oggi da HSBC e Banco Santander. Molto male Unicredit (-3,95% a 6,58 euro) che si è riportata sui minimi a 5 mesi. Unicredit diffonderà i conti del 3° trimestre il prossimo 5 novembre.
Tra le altre banche si segnala la discesa sotto quota 1,5 euro di Intesa Sanpaolo (-2,38%).