Risk-off non scalfisce BTP e spread, supporto Bce continuerà con espansione PEPP (analisti)
Il contesto di risk-off che ha caratterizzato ieri i mercati non ha scalfito l’umore dei Btp. Il tasso del titolo decennale si è mantenuto in area 0,7% con differenziale di rendimento rispetto al Bund a ridosso di 130 pb. Un assist importante è arrivato dal miglioramento a sorpresa dell’outlook sull’Italia da parte di S&P. Gli investitori guardano anche alle possibili mosse della Bce con meeting in programma giovedì.
“La logica di S&P suggerisce che i titoli di Stato hanno l’opportunità di rilanciare la crescita economica e di invertire il deterioramento del bilancio, considerato che gli acquisti di asset della BCE stanno sostenendo costi di finanziamento bassi, e che il Recovery Fund dell’UE, è destinato a fornire concessioni e prestiti consistenti”, rimarca Mohammed Kazmi, Portfolio Manager, Macro Strategist, di Union Bancaire Privée (UBP).
La decisione di S&P in quanto abbassa i timori di un declassamento dei titoli di Stato a uno status high yield e viene dopo le elezioni regionali che avevano anche ridotto le possibilità di elezioni anticipate, supportando la stabilità politica del Paese. “Questi sviluppi, così come il sostegno della BCE attraverso l’acquisto di asset – aggiunge Mohammed Kazmi – hanno permesso agli spread dei BTP di slegarsi a volte dai movimenti di mercato più ampi, con la volatilità tenuta sotto controllo dall’interventismo della banca centrale. La BCE ha praticamente fatto di questi spread un obiettivo di politica monetaria, incrementando gli acquisti di asset nei momenti di maggiore volatilità e di ampliamento del differenziale. Sebbene gli spread siano adesso ristretti, il sostegno della BCE è destinato a continuare, in quanto il PEPP ha ancora molto margine di applicazione. Anche se è improbabile che la BCE faccia annunci importanti nel corso della riunione di questa settimana, molto probabilmente getterà le basi per un’ulteriore espansione del PEPP a dicembre, quando avremo le nuove previsioni economiche e considerata la continua incertezza sul ritmo della ripresa”.