Nuovo Btp 30 anni: fund manager e banche hanno trainato domanda record da 90 mld
Il Tesoro ha reso noto i dettagli dell’emissione del nuovo BTP a 30 anni (scadenza 1° settembre 2051) avvenuta ieri. Hanno partecipato all’operazione circa 540 investitori per una domanda complessiva pari a circa 90 miliardi di euro.
Più della metà del collocamento è stato sottoscritto da fund manager (56,8%), mentre le banche ne hanno sottoscritto il 20,4%. Gli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo hanno acquistato una parte rilevante, pari al 16,5% (in particolare il 10,2% è stato allocato a banche centrali e istituzioni governative, mentre il 6,3% è andato a fondi pensione e assicurazioni). Agli hedge fund è stato allocato il 3,5% dell’ammontare complessivo. Le imprese non finanziarie hanno partecipato all’emissione con una quota residuale pari al 2,8% circa.
La distribuzione geografica del nuovo BTP trentennale ha visto il coinvolgimento di oltre 40 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati oltre i due terzi dell’emissione (70,9%), mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 29,1%. Tra gli investitori esteri, di rilievo è stata in particolare la quota sottoscritta da investitori residenti nel Regno Unito (23,7%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, ed in particolare in Germania, Austria e Svizzera (16,7%), in Francia (7%), nei paesi della penisola iberica (7,1%), nei Paesi Scandinavi (6,6%), e in altri paesi europei (2,6%). Al di fuori dell’Europa, significativa la partecipazione di investitori provenienti da Stati Uniti e Canada, che si sono aggiudicati il 5,1% dell’emissione, mentre una quota residuale pari al 2,1% è stata acquistata da investitori asiatici.