Eurozona: attività manifatturiera continua a migliorare a ottobre, ma il terziario soffre
L’attività economica dell’Eurozona ha riportato di nuovo una contrazione a ottobre, poiché l’accelerazione della crescita della produzione manifatturiera è stata superata dal peggioramento della flessione del settore terziario, causato dalle crescenti preoccupazioni sul Covid-19.
L’indice Pmi Composito della zona euro, secondo la lettura preliminare di ottobre condotta dall’istituto IHS Markit, è diminuito per il terzo mese consecutivo, scendendo a 49,4 da 50,4 di settembre e registrando dunque la prima contrazione dell’attività da giugno. Sebbene si sia mantenuto nettamente superiore al record minimo storico toccato durante il picco della pandemia nel secondo trimestre, questo nuovo declino aumenta la possibilità che nel quarto trimestre l’economia dell’Eurozona indichi una nuova contrazione.
L’indagine rivela tendenze di settore sempre più divergenti: la crescita della produzione manifatturiera, dovuta all’impennata dei nuovi ordini che hanno registrato il più rapido tasso di incremento da gennaio 2018, mentre l’attività del settore terziario ha indicato la seconda contrazione mensile consecutiva, registrando il calo più marcato da maggio. Escludendo il periodo di picco delle restrizioni da Covid-19 che va da marzo a maggio, quest’ultima contrazione dei servizi segna il valore peggiore in otto anni. Nel dettaglio, l’indice Pmi manifatturiero è salito a 54,4 punti dai 53,7 di settembre, mentre il Pmi servizi è sceso a 46,2 punti dai 48 di settembre.
“L’idea di scivolare nuovamente in recessione di certo eserciterà una maggiore pressione sulla Bce per aggiungere nuovi stimoli – commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit – (…) Tale situazione non solo diventerà ad ottobre sempre più rigida, ma pare che a novembre si intensificherà ulteriormente”.