News Finanza Notizie Italia MES, Gualtieri: ‘qualsiasi risparmio interessi vantaggioso, io sempre favorevole’. Ma difende anche Conte

MES, Gualtieri: ‘qualsiasi risparmio interessi vantaggioso, io sempre favorevole’. Ma difende anche Conte

21 Ottobre 2020 09:27

Il ministro dell’economia Roberto Gualtieri cerca di fare un po’ di chiarezza sul MES, pomo della discordia del governo Conte, dopo le recenti polemiche scatenate proprio dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio. Il MES, noto anche come Fondo Salva-stati, permetterebbe all’Italia di ricevere aiuti per 37 miliardi a tassi praticamente allo zero. Nell’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, il titolare del Tesoro ha chiarito che “qualsiasi risparmio in interessi è economicamente vantaggioso, e per questo io sono sempre stato favorevole all’utilizzo di questo strumento”. Tuttavia, “altri nella maggioranza hanno una posizione diversa. E come ha detto il Presidente del Consiglio il tema verrà approfondito tra i partiti, e spero che una corretta identificazione dei termini effettivi della questione aiuti una discussione serena e fruttuosa”.

Gualtieri ha però difeso il premier Conte: “Conte ha ragione nel ricordare che lo strumento di supporto per la crisi pandemica del Mes non offre sovvenzioni ma prestiti, che a differenza dei grants impattano sul livello del deficit e del debito perché vanno restituiti. In termini finanziari il beneficio è dunque limitato al risparmio in interessi, che per l’Italia sarebbe a oggi di circa 300 milioni l’anno per dieci anni. Se invece un Paese avesse urgenza di reperire liquidità aggiuntiva in breve tempo, l’utilizzo dello strumento diventerebbe indispensabile, e mi sembra che quasi nessuno ormai escluda di utilizzarlo in questa circostanza, anche perché grazie al negoziato da noi condotto non esistono condizionalità oltre la spesa delle risorse in ambito sanitario. Tuttavia, anche senza arrivare a questo, qualsiasi risparmio in interessi è economicamente vantaggioso”.

Qualche giorno fa Conte aveva detto chiaro e tondo che “il Mes non è la panacea come viene rappresentato”, e che “il vantaggio in termini di tassi di interessi è molto contenuto”. Di conseguenza, aveva continuato il presidente del Consiglio, questo strumento deve essere comparato “rispetto a un rischio che gli analisti colgono, che è lo stigma. Sure lo hanno preso una decina di Paesi, il Mes nessuno”.

“Se avremo fabbisogno di cassa, tra gli strumenti che dovremo considerare c’è anche il Mes – aveva rassicurato Conte – altrimenti prendere il Mes per risolvere una disputa nel dibattito pubblico non ha senso”.

Ancora, stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa AdnKronos, Conte aveva sottolineato che “i soldi del Mes sono dei prestiti, non possono finanziare spese aggiuntive, si possono coprire spese già fatte e vanno a incrementare il debito pubblico”. E che “se li prendiamo dovrò intervenire con tasse e tagli perchè devo mantenere il debito sotto controllo”.