Consumi: nuovo calo a settembre, maglia nera il travel e i ristoranti. L’ultima spinta sarà il Natale
Nuovo calo dei consumi in Italia, su cui gravano la curva incrementale dei contagi e l’incertezza del futuro. Secondo i dati dell’Osservatorio permanente Confimprese-EY, diffusi oggi, a settembre si è registrato un -13,5% contro -11,9% di agosto. Se pure i valori sono migliori rispetto a quanto visto a giugno e luglio, il trend di settembre non fa ben sperare. Il progressivo anno si attesta su un pesante -34,8 per cento. Segnali preoccupanti in vista del Natale, che potrebbe non riuscire a invertire il trend.
“Difficile fare previsioni in questo momento – afferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese –. I primi riscontri del mese di ottobre registrano un forte rallentamento degli ingressi e dei fatturati. L’evoluzione della pandemia fa ipotizzare un aggravamento della tendenza per il quarto e più importante trimestre dell’anno”.
I comparti più penalizzati
Gli andamenti peggiori si registrano nella ristorazione che chiude settembre a -18%, con un progressivo anno del -37,8%. Male anche l’abbigliamento con -12,9%, una flessione quasi raddoppiata rispetto al -7% di agosto, che aveva beneficiato dal buon andamento dei saldi, e un progressivo anno pari a – 35,3%. Il non food, vale a dire entertainment, ottica, arredo casa e oggettistica, mostra performance migliori rispetto agli altri due settori, -6,9%, con un progressivo anno di -26,5%, risultati dovuti in parte ai benefici di un periodo lockdown ridotto, ma soprattutto a modificati orientamenti di consumo verso beni più legati alla casa e alla cura persona.
L’e-commerce chiude settembre a +22,7% e recupera quasi 5 punti percentuali su agosto, dovuti principalmente al ritorno in città degli italiani e a una maggiore propensione all’acquisto online rispetto al periodo vacanziero. Il travel si conferma maglia nera dell’intero comparto. La flessione è del -55% in settembre e del -62% nel progressivo anno. Continua, dunque, la desertificazione di aeroporti e stazioni, con il turismo straniero azzerato.
Natale sarà l’ultima spiaggia
“I dati diffusi da Confimprese confermano i nostri allarmi e fotografano una situazione di grande incertezza che ha riflessi diretti sulle spese delle famiglie – spiega il presidente di Codacons, Carlo Rienzi – Gli acquisti risultano in calo in moltissimi settori, dalla ristorazione all’abbigliamento, un trend negativo estremamente preoccupante soprattutto in vista delle prossime festività”. Un pessimo segnale sul fronte dei consumi, specie in vista delle prossime festività natalizie. “I consumi di Natale sono fortemente a rischio, perché in tale clima di incertezza e preoccupazione le famiglie saranno portate a contrarre le spese in un periodo, quello delle festività, che concentra una parte sostanziosa delle spese degli italiani, generando solo nel mese di dicembre un giro d’affari per consumi pari a 110 miliardi di euro su un totale annuo di 900 miliardi – conclude Rienzi – Il Governo deve quindi dare certezze e fiducia alle famiglie e sostenere redditi e potere d’acquisto per evitare una scia di sangue sul fronte del commercio e delle imprese”.