Nadef, Gualtieri su Pil: calo -9% tiene conto aumento contagi, livelli pre-Covid nel 2022
“Ci sono stime dell’impatto delle riforme strutturali sul medio-lungo periodo: le riforme considerate, se efficaci, possono innalzare il Pil (dell’Italia) a fine periodo, nel 2026, di oltre due punti percentuali. Tuttavia per prudenza non abbiamo incluso questo effetto nelle nostre stime”. Lo ha detto stamattina il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, in audizione sulla Nadef.
Commentando le stime formulate sul trend del PIl italiano di quest’anno (atteso dal governo in calo del 9%), Gualtieri ha sottolineato che l’outlook tiene già in considerazione l’aumento dei contagi da coronavirus.
“Il nostro -9% si basa su una riduzione della crescita nel quarto trimestre e quindi già sconta un aumento dei contagi che noi davamo per scontato in autunno. Nello scenario peggiore è incorporato un aumento molto forte dei contagi con restrizioni in Europa molto marcate che oggi non è lo scenario più probabile”.
Il governo Conte ha fiducia, inoltre, sul recupero del Pil a livelli precedenti la pandemia nel terzo trimestre del 2022.
Il quadro programmatico delineato sul Pil nel triennio “consentirà di ritornare a livelli pre Covid nel terzo trimestre 2022 – ha detto il ministro dell’Economia – si tratta di stime piuttosto prudenti e basate su un moltiplicatore contenuto e che non considerano l’impatto delle riforme che saranno adottate nell’ambito del Pnr né l’impatto favorevole sul costo medio del debito che è attualmente in corso ma non stimata” al momento.