Azionario cinese sotto i fari dopo mossa People’s Bank of China
Azionario cinese sotto i riflettori, dopo l’annuncio della banca centrale People’s Bank of China, che ha agito contro l’apprezzamento recente dello yuan. Basti pensare che lo yuan onshore, in particolare, è balzato del 6,6% dal mese di maggio, fino a 6,69 nei confronti del dollaro. Le borse di Shanghai e di Hong Kong salgono di oltre +2%. Sidney avanza di mezzo punto percentuale, mentre Seoul è ancora più debole, con un guadagno dello 0,30% circa. La Borsa di Tokyo ha invece chiuso la giornata a 23.561,13, mostrando una flessione di circa lo 0,25 per cento.
La People’s Bank of China (PBOC) è così intervenuta tagliando il ratio delle riserve richieste alle banche per fronteggiare il rischio forex relativo ai contratti forward. Le riserve richieste sono state tagliate dal 20% allo zero.
Fino all’annuncio, le banche cinesi avevano l’obbligo di accantonare il 20% delle vendite relative ad alcuni contratti forex forward, in base a quanto stabilito due anni fa, quando lo yuan era capitolato verso quota 7 nei confronti del dollaro.
La mossa appena annunciata va nella direzione opposta, in quanto, nel rimuovere l’obbligo di detenere un tot di riserve sui contratti forward sul mercato del forex, la banca centrale cinese rimuove effettivamente quelle regole che avevano reso costose le operazioni di short contro lo yuan.
L’annuncio segue il rally della valuta cinese, che lo scorso trimestre ha segnato il balzo più forte in 12 anni, e che solo venerdì scorso è salita dell’1,7% nei confronti del dollaro.
La PBOC, si legge nel comunicato, “continuerà a garantire la flessibilità del tasso di cambio del RMB (renminbi) e a stabilizzare le aspettative di mercato, in modo da mantenere il tasso di cambio essenzialmente stabile a un livello di equilibrio flessibile”.
Molto bene i titoli del settore bancario, China Construction Bank che sale di oltre +5,5%, ICBC del 6% e Bank of China che fa +4%.