Enel torna a ruggire con +3% sul Ftse Mib, giornata no per Bper (-4%) e Telecom
Piazza Affari archivia una seduta senza sprint nonostante i consistenti rialzi di oggi di Wall Street. Reduce da due sedute in convinto rialzo, l’indice Ftse Mib ha chiuso con un flebile rialzo dello 0,03% a quota 19.435 punti. Gli investitori guardano agli sviluppi oltreoceano dove il presidente americano Donald Trump ha deciso di congelare le trattative su un nuovo pacchetto di stimoli all’economia fino a dopo le elezioni presidenziali del prossimo 3 novembre. Nelle ultime ore Trump ha smorzato i toni con un altro tweet in cui caldeggia aiuti al settore aereo e altre misure di stimolo.
Rifiatano oggi le banche con soprattutto Bper in affanno (-4,20%) al terzo giorno dell’aumento di capitale. In controtendenza invece Banco BPM (+0,18%) che era arrivato a +3% sempre in virtù dell’appeal speculativo in ottica M&A. Questa volta a innescare gli acquisti sul titolo sono state le parole del ceo Giuseppe Castagna che vede il processo di consolidamento del settore bancario andare avanti in Italia, soprattutto sulla spinta della fusione Intesa-Ubi. Banco BPM è stata oggetto di diversi rumor nelle ultime settimane, inclusi quelli secondo cui sarebbe entrata nelle mire di Credit Agricole. Castagna ha confermato inoltre i recenti rumor stampa secondo cui il gruppo milanese sta effettuando una nuova operazione di derisking del valore di 1-1,5 miliardi di euro che vedrebbero in pole Amco e Credito Fondiario.
Tra le altre big di Piazza Affari ritraccia ENI (-2,72%) in scia al segno meno del petrolio dopo due giornate di forti rialzi. Quasi -2% anche per Saipem e Tenaris.
In netta ripresa invece Enel che segna +3,15% a 7,596 euro.
In fondo al listino milanese oggi il titolo Nexi (-5,67%). A meno di due giorni dall’approvazione del memorandum of understanding per l’aggregazione di Nexi con Sia, Mercury UK Holdco (azionista di riferimento di Nexi) ha collocato sul mercato 84 milioni di azioni, pari al 13,4% circa del capitale.
Male oggi anche Telecom Italia giù di quasi due punti e mezzo percentuali. S&P ha tagliato l’outlook a negativo a causa di attese di ricavi e utili più deboli.