Wall Street in rialzo, pende dalle labbra di #TrumpHasCovid, che su stimoli fa parziale dietrofront. Petrolio WTI -2,6%
Futures Usa in rialzo, dopo la chiusura negativa di Wall Street nella sessione della vigilia. In primo piano le giravolte e i tweet continui del presidente Donald Trump, confinato alla Casa Bianca per COVID-19. Ieri il Dow Jones Industrial Average ha chiuso in ribasso dell’1,33%, azzerando un guadagno di oltre 200 punti, in calo di oltre 375 punti, a 27.772,76; lo S&P 500 è arretrato dell’1,39% a 3.360,97 e il Nasdaq Composite ha sofferto una flessione di 177,88 punti (-1,6%), a 11.154,60. Male anche il petrolio, con il contratto WTI scambiato a New York che ha ceduto oltre -2% sotto quota $40 dopo le parole di Trump. Nella giornata di ieri, dopo essere stato dimesso dal Walter Reed Medical Center – dove era stato ricoverato per COVID-19 lo scorso venerdì- Trump ha pubblicato un post su Twitter che ha freddato la borsa Usa.
“Ho dato istruzioni ai miei rappresentanti di fermare le trattative fino a dopo le elezioni quando, subito dopo la mia vittoria, approveremo una grande legge di stimoli (Stimulus Bill), che si concentrerà sugli americani che lavorano duramente e sulle piccole imprese”, ha scritto, nelle stesse ore in cui l’America attendeva novità dal Congresso Usa sul pacchetto di aiuti che le imprese e le famiglie degli States attendono da settimane.
Nelle ultime ore un altro tweet ha smorzato i toni di Trump. Il presidente americano ha invocato sempre tramite Twitter aiuti al settore aereo e altre misure di stimoli. Non è chiaro se questo significhi che Trump ha cambiato idea e che dunque rilancerà le trattative con i democratici: un parziale dietrofront c’è comunque stato. I futures sul Dow Jones salgono così di 145 punti, anticipando un avvio per l’indice dei titoli industriali in crescita di quasi 200 punti. I futures sullo S&P 500 salgono dello 0,4% e quelli sul Nasdaq 100 dello 0,35%.
Ieri sotto i riflettori anche le dichiarazioni del presidente della Fed Jerome Powell che ha lanciato un appello per nuovi stimoli economici anche se la ripresa dell’economia Usa dal “disastro naturale” della pandemia del coronavirus si è confermata fino a oggi, a suo avviso, solida. In un discorso rivolto alla National Association for Business Economics, il timoniere della Federal Reserve ha detto che l’America ha bisogno ancora di stimoli fiscali e monetari, per una “ripresa economica che ha ancora molta strada da fare”.
“Il rischio di eccedere (negli stimoli) sembra più basso (di quello che si correrebbe nel caso in cui gli stimoli non venissero lanciati) – ha detto Powell – Anche se gli interventi dovessero alla fine confermarsi superiori rispetto a quanto necessario, niente andrà sprecato. La ripresa sarà più forte e più veloce se la politica fiscale e la politica monetaria continueranno a lavorare insieme per sostenere l’economia, fino a quando non saremo fuori pericolo in modo chiaro”.
I prezzi del petrolio rimangono però ancora sotto forte pressione, con il contratto WTI che perde il 2,60% a 39,60 dollari circa e il Brent che fa -2,23% a $41,70 al barile. Le quotazioni scontano il rialzo dell’offerta, in Usa, che è stato certificato dall’American Petroleum Institute: l’associazione ha reso noto, infatti che, nell’ultima settimana, le scorte di petrolio crude sono salite di 951.000 barili.