Dpcm, bozza decreto anti-COVID: obbligo mascherine all’aperto, sanzioni fino a 1000 euro. In Nadef ipotesi lockdown selettivi
Il Consiglio dei ministri per la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio si terrà dopo il voto della Camera sulla risoluzione di maggioranza che autorizza il varo del Dpcm. Lo scrive l’Ansa, citando quanto detto dal ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’Incà alla Conferenza dei capigruppo della Camera. Il nuovo Dpcm dovrebbe, secondo le fonti, confermare tutte le misure anti contagio finora previste, con l’introduzione dell’obbligo delle mascherine all’aperto.
Sarebbero previste multe da 400 euro fino a 1000 euro. Così la bozza del decreto legge che fornirà la cornice normativa al nuovo Dpcm anti Covid:
All’articolo 1 si prevede “l’obbligo di avere sempre con sé, al di fuori della propria abitazione, dispositivi di protezione individuale, con possibilità di prevederne l’obbligatorietà dell’utilizzo anche all’aperto allorché si sia in prossimità di altre persone non conviventi, e comunque con salvezza dei protocolli anti-contagio previsti per specifiche attività economiche e produttive, nonché delle linee guida per il consumo di cibi e bevande”.
Dall’obbligo sono esclusi i bambini sotto i sei anni, chi fa attività motoria e i soggetti con patologie e disabilità non compatibili con l’uso della mascherina.
Sul rischio lockdown, la bozza della Nadef che sarà discussa dal Cdm prevede che, in caso di aggravamento dei contagi da Covid 19 il Governo potrebbe optare per “chiusure selettive”.
Così la bozza della Nadef, sempre secondo quanto riportato dall’Ansa:
“Nello scenario di rischio, a differenza di quanto ipotizzato nello scenario tendenziale, la ripresa dei contagi osservata a partire da agosto si aggraverebbe sensibilmente nei mesi finali del 2020, portando anche al raggiungimento di livelli di guardia in termini di ricoveri ospedalieri. Ciò – si legge nel paragrafo dedicato al cosiddetto ‘scenario avverso’ – indurrebbe il Governo a reintrodurre chiusure selettive di alcuni settori e misure di distanziamento sociale“.
E l’opposizione insorge. Ieri Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia ha detto che “non è né opportuno né legittimo da un punto di vista costituzionale che alla richiesta di proroga dello stato di emergenza si ricolleghi l’autorizzazione di privare ancora una volta 60 milioni di italiani dei loro diritti di libertà attraverso un dpcm. Tra l’altro l’Italia in questo ha un primato unico in Europa”.
Bernini è intervenuta nel corso del dibattito dopo le comunicazioni del ministro della salute Roberto Speranza. che ha illustrato i punti principali del Dpcm, prima alla Camera e poi al Senato, nell’informativa obbligatoria prevista dalla nuova formulazione della legge sulle “misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19″.
In una nota, Bernini aveva già sottolineato che “è stata Forza Italia al governo a volere l’impiego dell’Esercito al fianco delle forze dell’ordine per più sicurezza nelle città. Ma trovo del tutto improprio l’utilizzo di un DPCM per assegnargli nuovi compiti in funzione anti Covid. Pensare che si possa disporre delle Forze Armate attraverso uno strumento amministrativo, non soggetto a ratifica e controllo delle Camere, sarebbe un precedente a dir poco inopportuno”.