Chiusura Borsa Italiana: Saipem e Poste scatenate al rialzo, KO Enel e le utility
Incipit di ottava convincente per Piazza Affari. Il Ftse Mib è andato così a chiudere con +1,06% a 19.265 punti sostenuto dalle notizie sul miglioramento delle condizioni di salute di Donald Trump e il possibile accordo sul tanto atteso piano di stimoli fiscali da parte del Congresso Usa sono stati i principali driver di giornata.
A Piazza Affari occhi puntati all’intesa tra Sia e Nexi per la nascita di un campione italiano dei pagamenti digitali. Il titolo Nexi si è spinto fino a +6% per poi chiudere a un più moderato +2,37% in area 17,28 euro. L’integrazione andrà a formare un gruppo con ricavi aggregati pro-forma 2019 per 1,8 miliardi e un ebitda di 1 miliardo di euro. Previste sinergie annue per 150 mln di euro. L’aggregazione avverrà mediante incorporazione di Sia in Nexi con gli azionisti di Sia che riceveranno 1,5671 azioni Nexi per ogni azione Sia. Gli attuali soci di Sia avranno nel complesso il 30% del nuovo gruppo con CDP, azionista di controllo di Sia, con una quota di poco sopra il 25%.
La business combination tra Nexi e SIA ha messo le ali anche a Poste Italiane (+4,55%). Stando ai calcoli di Equita SIM, Poste registra un capital gain teorico pari a circa 378 milioni, pari al 4% della capitalizzazione di mercato. L’importo si confronta con i circa 291 milioni di capital gain realizzati sui BTP da inizio anno.
Tra le big del Ftse Mib da segnalare gli acquisti anche su Eni (+2,97% a 6,69 euro) che dà seguito al recupero dopo i minimi sotto quota 6,5 euro toccati la scorsa settimana. Eni, insieme agli altri titoli oil (+4,62% Saipem), ha trovato giovamento nel rally dei prezzi del petrolio, arrivati a segnare quasi +7% con il WTI tornato a ridosso dei 40 $. Intanto oggi Il colosso petrolifero statunitense Exxon Mobil ha annunciato che prevede di ridurre la sua forza lavoro europea di un numero massimo di 1.600 unità entro la fine del 2021.
Acquisti anche oggi su Diasorin (+3,31% a 184 euro), che si conferma il titolo più caldo del listino milanese in questo 2020 (saldo di oltre +57% Ytd). Sponda al rally dalla decisione del Consiglio di Stato che ha respinto l’istanza di Technogenetics che richiedeva la revoca dell’ordinanza cautelare con cui il Consiglio di Stato aveva sospeso l’esecutività della sentenza del Tar della Lombardia relativa all’accordo tra il Policlinico San Matteo di Pavia e DiaSorin. Il Consiglio di Stato ha dunque dato ragione a DIA valutando infondata la richiesta di Technogenetics per assenza di validi presupposti.
Tra i titoli in affanno oggi spicca Enel, titolo di maggior peso del Ftse Mib, con -0,99%. Leggermente peggio Hera con -1,33%. Segno meno anche per altre utility quali Snam, Terna e Italgas.