Casa: gli italiani la desiderano più grande e con spazi verdi. Cohousing tra i nuovi trend
“Casa dolce casa”, recita un vecchio adagio. E mai come nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia di Covid-19, gli italiani hanno considerato la propria abitazione un porto sicuro. Ma come vorrebbero la loro abitazione? Quali sono i sogni e i desideri? E come sono mutate le esigenze nell’era del Covid? A fotografare le aspettative una ricerca di Casa.it che ha coinvolto 22 mila italiani, in occasione della prima ‘Giornata Nazionale della Casa‘, organizzata insieme a Scenari Immobiliari e in corso oggi a Milano. Il punto di partenza è che la domanda per le case è cambiata. Il momento storico ed economico che stiamo vivendo ha fatto emergere nuovi bisogni e nuovi modi di vivere la casa. A dirlo Luca Rossetto, ceo di Casa.it.
Acquisto della prima casa? Resta un obiettivo principale per gli italiani
Uno degli effetti generati dal lockdown sul mercato immobiliare è una nuova domanda di case. Dalla ricerca emerge, infatti, che oltre il 10% degli intervistati afferma che l’esigenza di cambiare casa è stata scatenata dal lockdown. Nonostante questa forzata condizione tra le mura domestiche abbia fatto nascere nuove esigenze, le motivazioni alla base dell’acquisto o dell’affitto non sono cambiate. L’acquisto della prima casa resta la motivazione principale per comprare casa con il 75% delle preferenze: il 42% comprerebbe per possedere la prima casa per la prima volta, il 27% per sostituire la prima casa per una più grande e il 6% per sostituire la prima casa per una più piccola.
L’affitto, infatti, viene considerato una scelta temporanea: il 29% lo considera una decisione momentanea in attesa di acquisto, il 16% sceglie l’affitto per poter cambiare appartamento e indirizzo secondo le necessità, il 15% per motivi di lavoro. Solo l’8% dichiara disinteresse verso la proprietà della casa. L’acquisto della casa per gli italiani è, quindi, una necessità costante e immutata.
Case più grandi, più servizi e spazi verdi: la rivincita delle periferie
L’esigenza di una casa più grande è sempre più sentita, tanto che gli italiani sarebbero disposti a trasferirsi in zone più periferiche per soddisfarla. Il 62%, infatti, dice che prenderebbe in considerazione, a parità di spesa, l’acquisto o l’affitto di una casa in una zona più periferica rispetto a quella in cui attualmente vive per una casa più grande. Al momento si punta a trovare un immobile nelle vicinanze di alcuni servizi, come ad esempio i supermercati, i negozi e i mezzi pubblici, ma soprattutto parchi e spazi verdi. La classifica vede al primo posto delle preferenze gli spazi verdi (60%), al secondo posto il supermercato (58%), al terzo posto negozi e servizi (51%), al quarto i mezzi pubblici (48%).
Le caratteristiche della casa ideale degli italiani
Saranno forse i mesi trascorsi nel lockdown forzati tra le mure domestische, fatto sta che quando si parla di casa ideale per gli italiani il giardino privato (58%) è al primo posto. SEguono poi le soluzioni box/garage (51%), la necessità di una cucina abitabile (48%), il terrazzo (47%), il soggiorno (46%), la cameretta per i figli (45%) e infine 2 o più bagni (45%). Con una percentuale del 65% gli intervistati indicano la volontà di avere una casa luminosa (65%), segue poi il riscaldamento autonomo (59%) e una bella vista (48%), più grande di quella attuale (40%), una connessione internet veloce (40%) e aria condizionata (39%).
Tra i nuovi trend? Uno di questi è il cohousing
Il cohousing attira l’attenzione degli italiani: il 43% degli intervistati afferma che vivrebbe in cohousing (8%) o di prenderlo in considerazione (35%) pur non avendoci mai pensato prima. Il cohousing, quindi, raccoglie l’interesse degli italiani segnati dal lockdown perché permette di condividere la quotidianità e di ampliare la socialità.
“Ci troviamo di fronte a una crisi senza precedenti – sottolinea Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari -, che, inevitabilmente, comporterà un cambiamento nel modo di percepire l’abitazione da parte delle persone, accentuando tutte quelle tendenze verso il green, la sostenibilità o lo smart living che erano già in fase di sviluppo. La casa verrà comunque considerata un bene di prima necessità, su cui investire nel tempo, ma muterà in misura determinante il rapporto che la gente avrà con essa, in un processo di rivalutazione dello spazio fisico, con una maggiore sensibilità verso le dimensioni e una ricerca di ambienti più grandi, ben connessi e serviti”.