Affitti e lo scossone Covid: domanda giù, offerta tocca record a Milano. Clima di attesa sui prezzi
Nel mercato immobiliare lo scossone Covid si è fatto sentire sin da subito sugli affitti. Se a livello di prezzi si conferma il clima di attesa, con i proprietari che non abbassano i canoni per capire come si evolverà la situazione del Paese, domanda e offerta manifestano chiaramente il contraccolpo della crisi. Come sottolinea Carlo Giordano, amministratore Delegato di Immobiliare.it, “da un lato ci sono i proprietari di immobili turistici, spesso di qualità migliore rispetto alla media, che hanno messo sul mercato a medio termine le loro abitazioni, gonfiando l’offerta. Dall’altra la situazione precaria del lavoro, lo spopolamento dei grandi centri e l’incertezza economica hanno portato a un netto calo dei volumi della domanda”.
Nel comparto delle locazioni le conseguenze della pandemia si sono iniziate a intravedere fin da subito. E lo dimostrano i dati relativi all’ultimo semestre (marzo – settembre 2020) registrati dall’Osservatorio di Immobiliare.it e Mioaffitto.it. Da una parte si riscontra un’offerta di appartamenti in locazione in aumento ovunque, con il record di Milano che in sei mesi l’ha vista gonfiarsi del 68,7%; dall’altra la domanda è in calo ovunque e tiene solamente nel capoluogo lombardo.
Osservando la situazione a Milano, se negli ultimi studi la richiesta di appartamenti in affitto aveva superato quella di immobili in vendita e continuava a crescere a ritmi molto sostenuti, in sei mesi la fotografia scattata vede solo un +0,5%. Non si è, però, ancora assistito a un calo dei prezzi che questo quadro poteva far presagire. La variazione semestrale si è infatti fermata a +1%, sintomo di un atteggiamento di prudenza e attesa da parte dei proprietari, ancora non convinti a procedere col ribasso dei canoni e speranzosi in una veloce ripresa dell’economia. Ciò comporta che a Milano gli affitti restino esosi: per un bilocale da 65 metri quadri si spendono in media 1.267 euro al mese.
E la situazione non cambia nelle grandi città (nel gruppo rientrano Roma, Firenze, Venezia, Bologna, Napoli, Genova, Torino, Bari e Palermo), seppur con variazioni diverse. Anche in questo caso l’offerta risulta in aumento (+14,2% in sei mesi) e i prezzi sono praticamente fermi rispetto a marzo 2020. Nei grandi centri affittare un bilocale costa mediamente 839 euro al mese. Rispetto al caso isolato di Milano, però, nelle principali città italiane è più evidente la crisi della domanda, scesa in sei mesi del 13,2%.
Osservando l’andamento nelle città più piccole (L’Aquila, Potenza, Catanzaro, Trieste, Ancona, Campobasso, Cagliari, Trento, Perugia, Aosta), dall’analisi emerge che se domanda e offerta seguono gli stessi trend dei grandi centri, cambia la situazione dei prezzi. Sebbene una variazione semestrale del 4,8% in positivo non comporti un evidente rialzo dei canoni di locazione, già fermi a cifre ben distanti da quelle dei grandi centri (478 euro al mese per un bilocale), la ripresa partita poco prima della pandemia non sembra essersi arrestata, almeno per il momento. Bisognerà attendere qualche mese per capire l’evoluzione di una situazione che, in ogni caso, vede una domanda scendere del 12,3% e l’offerta aumentare dell’11,4%.