Catastrofi naturali: danni economici in crescita e poche le assicurazioni contratte
Numerose catastrofi naturali hanno colpito il pianeta lo scorso anno e le alluvioni sono state particolarmente devastanti in Europa, Cina e Stati Uniti. Secondo l’ultimo Sigma pubblicato dalla compagnia di assicurazioni Swiss Re, è prevedibile che il cambiamento climatico produca eventi meteorologici sempre più frequenti ed estremi nei prossimi anni: aumento della produzione di ricchezza, crescita demografica, processo di urbanizzazione nelle aree soggette a disastri sono fenomeni che possono contribuire ad un aumento delle perdite dovute a catastrofi naturali.
Inoltre ad essere più colpiti saranno i territori meno sviluppati. Se le perdite dovute agli uragani restano le più pesanti – anche a causa della devastazione provocata da “Ida”, che ha causato danni per più di 30 miliardi di dollari – tuttavia è in preoccupante crescita il fenomeno delle alluvioni. Causano più di un terzo dei decessi e pesano sempre di più in termini economici: 82 miliardi di dollari (il 23% delle perdite totali), di cui solo poco più di 20 erano assicurati. Swiss Re rileva che negli ultimi dieci anni solo il 5% dei danni provocati da alluvioni era assicurato e anche oggi le coperture restano basse, con una media che in Asia è del 7%, mentre in Europa sale al 34%. Nel 2021 le catastrofi naturali hanno provocato danni economici a livello mondiale per 270 miliardi di dollari, con un aumento del 33% rispetto all’anno precedente, in cui il conto finale fu di 203 miliardi. Le catastrofi per cause umane hanno invece ridotto il loro impatto da 14 a 10 miliardi di dollari portando il totale, tra danni naturali e danni provocati dall’uomo, a quota 280 miliardi di dollari (+29% sui 217 del 2020).
Tuttavia nonostante il danno, solo 119 miliardi delle perdite totali erano assicurate. Un bilancio che, tra l’altro, sale da tempo costantemente ad una media tra il 5% e il 7% l’anno. “Le crescenti perdite dovute alle inondazioni sono sempre più evidenti” aggiunge Jérôme Jean Haegeli, Capo Economista Swiss Re. “L’anno scorso abbiamo avuto un altro campanello d’allarme: i re/assicuratori devono intraprendere al più presto ulteriori azioni per aiutare persone, imprese e società a diventare più resilienti. Insieme al settore pubblico, l’industria può contribuire ad allontanare lo sviluppo dalle aree ad alto rischio e investire in misure protettive come le infrastrutture verdi. Questo permette ai beni di essere più assicurabili e, nello stesso tempo, di aumentare la crescita economica”.