Rischio di una Wirecard-bis in Germania, ma Grenke rigetta accuse: ‘totalmente infondate’
Prosegue il recupero sulla Borsa di Francoforte del titolo Grenke (+2,74%) al centro nei giorni scorsi di un nuovo possibile scandalo simile a quello che ha recentemente coinvolto Wirecard. Il gruppo che agisce da partner finanziario globale per le piccole e medie imprese ha replicato duramente oggi alle accuse avanzate da Viceroy Research circa l’inesistenza di una parte consistente della liquidità a bilancio del gruppo. Viceroy insinua anche che le acquisizioni di franchising di GRENKE negli ultimi dieci anni siano avvenute con parti correlate non divulgate e che queste relazioni avrebbero dovuto essere rivelate e mette anche in dubbio l’efficacia della prevenzione del riciclaggio di denaro.
A giudizio del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio di Sorveglianza di Grenke tutte le accuse in tutti i settori sono infondate. “Le accuse sollevate in questo cosiddetto rapporto di ricerca sono completamente infondate. Rifiutiamo qualsiasi confronto con Wirecard. Le accuse avanzate dal venditore allo scoperto, che beneficia del calo del prezzo delle azioni da lui innescato, sono uno schiaffo in faccia ai nostri oltre 1.700 dipendenti, 40.000 rivenditori e ai nostri azionisti a lungo termine”, ha detto Antje Leminsky, presidente del consiglio di amministrazione di GRENKE AG.
La società in precedenza aveva anche fatto sapere che ha assunto KPMG per condurre un audit poiché la società sostiene che le accuse di irregolarità contabili fatte da Viceroy non sono corrette. Le azioni Grenke sono scese del 19% martedì, del 40% mercoledì per poi recuperare il 34% giovedì.