Asta a tre per Borsa Italiana, arrivata l’offerta Euronext in asse con CDP e Intesa
Tutto imbandito per una lotta serrata per la conquista di Borsa Italiana e che vede le istituzioni italiane in prima linea così come la maggiore banca del paese. Euronext stamattina ha confermato la presentazione di un’offerta non vincolante a London Stock Exchange Group plc per l’acquisizione di Borsa Italiana. La partnership comprende CDP Equity e Intesa Sanpaolo. Il gruppo che controlla le Borsa di Parigi e Amsterdam specifica che non può esserci alcuna certezza che questo porterà a una transazione.
“La proposta combinazione di Borsa Italiana ed Euronext creerebbe un attore di primo piano nei mercati dei capitali dell’Europa continentale, dove l’Italia rappresenterebbe il maggior contributore di entrate al gruppo Euronext allargato”, rimarca la principale infrastruttura di mercato paneuropea. “Questo progetto di trasformazione posizionerebbe efficacemente il gruppo appena formato per realizzare l’ambizione di costruire ulteriormente la spina dorsale dell’Unione dei mercati dei capitali in Europa, sostenendo allo stesso tempo le economie locali”, conclude la nota.
Secodo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’offerta non vincolante di Euronext-Cdp-Intesa contemplerebbe un valore di 4 miliardi di euro per Borsa italiana.
Italia vuole stesso peso dei francesi in Euronext
L’intento dell’asse CDP-Intesa è quello di salvaguardare gli interesi italiani nella borsa di Milano e andare a pareggiare il peso dei francesi all’interno del gruppo Euronext.
Pertanto si valuta un accordo che preveda in un secondo momento un aumento di capitale che porti Cassa depositi e prestiti a rilevare una partecipazione dell’8% circa in Euronext, ossia una quota analoga a quella detenuta dallo Stato francese attraverso Caisse des Depots et Consignations.
Dal canto suo Intesa Sanpaolo prenderebbe una quota del 2% del gruppo andando a pareggiare la quota in mano a BNP Paribas. A livello di governance la CDP punta a una rappresentanza uguale in termini numerici di quella della CDC francese e il presidente del consiglio di sorveglianza sarebbe indicato dall’azionista italiano.
Le tre pretendenti
Salgono quindi a tre i pretendenti per Borsa Italiana, tutti e tre interessati all’intero perimetro messo in vendita da LSE (Borsa Italiana più MTS). Glia ltri due pretendenti sono Deutsche Boerse e Six Group, l’operatore della borsa di Zurigo. L’M&A tra i grandi listini di Borsa aveva avuto come protagonista proprio SIX che all’inzio del 2020 ha completato il takeover della rivale spagnola BME per un valore di 2,57 miliardi di euro. Six Group è così diventato il terzo operatore di listini azionari in Europa, in termini di fatturato.
Il termine per la presentazione delle offerte vinvolanti dovrebbe essere entro la metà di ottobre. La vendita di Borsa Italiana rappresenta un passaggio decisivo per LSE Group al fine di ottenere il via libera dell’Antitrust europea all’acquisizione da 27 miliardi di euro di Refinitiv.
Nei giorni scorsi il ministero del Tesoro ha fatto presente che il governo e le autorità di vigilanza valuteranno le offerte “ai sensi della normativa sul golden power e delle normative di settore sui mercati, al fine di assicurare la sana e prudente gestione, la competitività, e la tutela degli interessi pubblici sottesi a tali asset strategici”.