Tassi Btp a livelli pre-Covid, Confindustria: ‘Italia ancora percepita più rischiosa di altri Paesi”
Il tasso sovrano in Italia si è stabilizzato a settembre viaggiando poco sotto l’1% per il Btp decennale, sui bassi valori di febbraio. Stesso andamento per lo spread dagli altri paesi dell’Eurozona. “Ciò favorisce le finanze pubbliche, ma evidenzia anche che i mercati continuano a percepire l’Italia come più rischiosa rispetto alle altre economie dell’area”, rimarca il Centro Studi di Confindustria nel report ‘Congiuntura Flash’.
In merito alla ripresa dell’area euro, Confindustria rimarca che c’è ma è incerta. Dopo la profonda recessione (-11,8% nel 2° trimestre), diffusa a tutti i paesi, i dati sul 3° trimestre mostrano segnali di ripresa dell’attività, timidi e altalenanti. Al rimbalzo del PMI a luglio è seguito un indebolimento in agosto (51,9). La fiducia è in ascesa, ma lenta, in tutti i settori. “Nell’industria la capacità produttiva resta sotto-utilizzata, nonostante il flusso di nuovi ordini”, argomenta il CSC che sottolinea anche l’incertezza sulla Brexit con il riaccendersi dei fari sui negoziati per i trattati sulle relazioni economiche con la UE dal 31 dicembre, fine del periodo transitorio, dopo la Brexit di gennaio. “Sul tavolo non ci sono ulteriori proroghe: il Regno Unito vorrebbe un accordo entro il 15 ottobre; persiste il rischio di no deal”, rimarcano gli esperti di viale dell’Astronomia.