Telecom strappa il sì del governo a ingresso Kkr, rete unica più vicina sotto regia Cdp
Telecom Italia svetta a Piazza Affari in scia alle ultime indiscrezioni stampa che vedono un accordo sulla rete unica più vicino in vista del cda di fine mese. Il titolo della maggiore tlc italiana è arrivato a oltre +3,5% in area 0,384 euro.
Dopo il tira e molla dell’ultima settimana e le dure reazioni alle dichiarazioni perentorie di Luigi Gubitosi circa la volontà di TIM di avere il controllo della rete unica, sembrerebbe che l’azione di mediazione del minsitro dell’Economia Roberto Gualtieri stia avendo effetto.
E così oggi il quotidiano Repubblica apre il prima pagina proprio con il titolo “Telecom verso la rete unica”. Il quotidiano diretto da Maurizio Molinari parte dall’accordo con il fondo americano Kkr, che sarebbe ormai vicinissimo. Kkr andrebbe a rilevare una quota di minoranza della rete secondaria di Telecom Italia e tale mossa sarebbe il preludio verso un accordo più ampio sulla rete unica tra TIM e Open Fiber (controllata al 50% da Enel e Cdp) sotto la regia di Cdp. Il quotidiano rimarca come l’intesa sulla rete unica non è priva di ostacoli, ma con l’ok del governo all’operazione Kkr-Fibercop “si inizia a intravedere la possibilità di siglare una lettera d’intenti che metta d’accordo tutti gli interessi in gioco”.
Il cda del 31 agosto dovrebbe quindi dare il via libera all’operazione Fibercop con Kkr con un incasso per Telecom di 1,8 miliardi di euro.
Gualtieri e Conte tessono la tela
Nei giorni scorsi era emerso uno scenario con il ministro Gualtieri regista di un progetto che vede l’operazione di TIM con KKR per FiberCop come un elemento a supporto della rete unica, non un ostacolo. Di contro, il ministro dell’Economia è contrario al controllo di TIM e vedrebbe come poco praticabile la separazione di TIM tra clienti e infrastruttura proposta da Grillo e Buffagni.
Oltre a Gualtieri, anche il premier Giuseppe Conte avrebbe espresso per vie diplomatiche l’ok governo all’investimento di uno dei maggiori fondi infrastrutturali americani in Fibercop. Va ricordato che lo scorso 4 agosto, il governo italiano aveva spinto Telecom Italia a sospendere la vendita di una quota di minoranza della propria rete secondaria nell’intento di costruire le premesse in queste settimane per un accordo più ampio sulla rete unica.
Uno scenario che gli analisti hanno definito con più chance di portare al successo l’operazione rete unica, anche se non mancano dei passaggi da superare: oltre al via libera a operazione FiberCop, si deve fare la quadra su valutazioni relative e governance (co-controllo oppure controllo di CDP?).
Gubitosi settimana scorsa aveva sottolineato alcuni punti fermi, ossia il fatto che il cda di Tim a fine agosto delibererà sulla creazione di FiberCop, ossia la società della rete secondaria, e sull’ingresso in quella società di Fastweb e Kkr. Gubitosi aveva detto anche che il Gruppo intende mantenere il controllo della rete soprattutto considerando il valore economico della propria rete (“La differenza di dimensioni tra Tim e Open Fiber è un dato di fatto, quindi non esiste l’ipotesi che Tim scenda sotto il 50,1%”, sono state le parole di Gubitosi).
Altre indiscrezioni di MF vedono nell’accordo su Fibercop anche l’ingresso di Cdp attraverso Open Fiber, mentre sulla rete unica si ipotizza un controllo di Telecom al 51% con però una governance che garantirà indipendenza e darà poteri alla Cdp.