Borsa Italiana: giornata storta per CNH, tra le banche Unicredit è la peggiore
Chiusura negativa per il Ftse Mib che segna -0,41% a quota 20.030 punti. Dopo una prima parte di giornata ben intonata sulle speranze per una schiarita sul fronte colloqui Usa-Cina, nel finale di seduta hanno prevalso le vendite complice la debolezza di Wall Street dopo la debole lettura della fiducia dei consumatori Usa e l’avanzata dell’uragano Laura che entro domani sera dovrebbe arrivare nel Sud degli Stati Uniti e provocare l’interruzione delle operazioni delle principali raffinerie di petrolio nel Texas orientale e in Louisiana.
Sul parterre di Piazza Affari sull’altalena oggi le banche che inizialmente avevano cavalcato il ritorno dell’ipotesi di una bad bank europea. In chiusura bene solo Bper (+0,38%), mentre UniCredit (-0,59%) e Intesa Sanpaolo (-0,28%) hanno ceduto alle vendite. Gli ultimi rumor riportati da Il Sole 24 Ore indicano l’avvicinarsi della ‘bad bank’ per gli Npl degli istituti europei con un incontro informativo in programma il 25 settembre.
Acquisti oggi su Generali a +0,57% con l’assist della promozione a buy da parte degli analisti di Bank of America Merrill Lynch.
Sul versante opposto, prese di profitto su Eni (-1,38% a 8,078 euro) dopo il balzo di oltre il 4% di ieri. Il titolo del gruppo petrolifero guidato da Claudio Descalzi non ha seguito quest’oggi il rally del petrolio.
In affanno anche tutta la galassia Agnelli con -2,35% per la holding Exor, -2,17% CNH e -1,14% FCA.