Tra TIM e Open Fiber volano parole di fuoco, Gubitosi attacca e fissa paletti per rete unica
Botta e risposta tra Tim, per bocca del suo ceo Gubitosi, e Open Fiber che fa capire come la strada verso un’intesa sulla rete unica risulti ancora in salita a meno di due settimane dal cda di Tim.
TIM non vuole mollare il controllo
Sono state parole perentorie quelle usate oggi dal ceo di Telecom Italia, Luigi Gubitosi, sul dossier rete unica. “Tim darà la banda ultralarga a tutta Italia, con Open Fiber o senza. E manterrà la maggioranza di una società unica della rete, come è logico che sia”, afferma Gubitosi in una lunga intervista concessa al quotidiano Repubblica. Sull’ipotesi che Tim scenda sotto il 50% nella società della rete il ceo di TIM è categorico: “La maggioranza in capo a Tim non è una presa di posizione fine a sé stessa, ma riflette una specifica esigenza industriale che richiede il consolidamento nel nostro gruppo”, e poi rincara la dose: “La differenza di dimensioni tra Tim e Open Fiber è un dato di fatto, quindi non esiste l’ipotesi che Tim scenda sotto il 50,1%”.
Cda di fine mese di avvicina
Il termine del 31 agosto si avvicina e le posizioni appaiono ancora distanti sul progetto rete unica. Gubitosi sottolinea alcuni punti fermi con il cda di Tim che a fine agosto delibererà sulla creazione di FiberCop, ossia la società della rete secondaria, e sull’ingresso in quella società di Fastweb e Kkr. “Poi si valuterà se siamo arrivati ad una convergenza su come questa operazione possa confluire nel disegno più ampio di rete unica – asserisce il ceo di TIM – . Mi auguro si possa raggiungerla entro il 31 agosto. Ma in ogni caso saremo sempre disponibili, alle giuste condizioni, a trovare un’intesa anche dopo”. Parole che lasciano intendere che il cda 31 agosto potrebbe non necessariamente essere quello della svolta delle trattative con Open Fiber.
A Piazza Affari il titolo Telecom Italia segna un calo dell’1% circa in area 0,37 euro.
Gubitosi mette in dubbio i numeri di OF
Gubitosi non ha risparmiato parole dure nei confronti dell’operato di Open Fiber. “Non dovendo rispondere al mercato Open Fiber fa annunci roboanti seguiti da traguardi non raggiunti. Ai nostri tecnici risultano dati ben diversi. Se, come mi auguro, andremo avanti con un processo di integrazione, la due diligence che andrà fatta risponderà a molti interrogativi”. Circa i 9 milioni di abitazioni che Open Fiber indica di aver coperto con fibra, Gubitosi specifica di ritenere che “il numero sia inferiore” e propone addirittura una scommessa personale con il presidente di Open Fiber Franco Bassanini.
La replica: ‘parla di noi per sviare da problemi di Tim’
E’ arrivata puntuale la replica della società controllata pariteticamente da Enel e CDP. “Riscontriamo l’ennesima intervista dell’amministratore delegato di Tim tutta incentrata a parlare (male) di un’altra società (Open Fiber). Al contempo, Gubitosi attribuisce ritardi ed inefficienze della sua società a gestioni precedenti, delle quali però non vuol parlare (e qui – stranamente – riemerge un britannico fair play)”, è quanto scrive Open Fiber in una nota che aggiunge: “Ci coglie il sospetto, senz’altro infondato, che Open Fiber sia un’ottima opportunità per non toccare temi scomodi di casa propria, che meriterebbero forse maggiore, analitica ed approfondita attenzione. Open Fiber non risponde dei suoi risultati e dei suoi conti al dott. Gubitosi ma ai suoi azionisti e al pool delle 14 primarie banche che la finanziano”.