Trump ai ferri corti con la Cina, ma Borse salgono. A Piazza Affari è rally di banche e oil
Incipit della settimana di Ferragosto in moderato rialzo per Piazza Affari. L’indice Ftse Mib viaggia in rialzo a 19.644 punti (+0,65%). Venerdì l’indice aveva chiuso in progresso grazie all’assist delle non farm payrolls Usa, risultate migliori del previsto.
Buone le nuove indicazioni in arrivo oggi dalla Cina con l’inflazione aumentata, su base annua, del 2,7 per cento. Il dato è stato superiore alle attese, che erano di un aumento del 2,6%, dopo il +2,5% della passata rilevazione. In miglioramento anche l’indice dei prezzi alla produzione.
Banche e oil avanti tutta
Sul parterre di Piazza Affari corre Banco BPM a +3,14% recuperando parte delle perdite registrate la scorsa settimana dopo i conti trimestrali. In forze anche Bper (+1,7%) e Unicredit +1,99%.
Molto bene anche i titoli oil: +2% Eni e +1,3% Tenaris, ma la migliore è Saipem con +2,51%.
A livello macro oggi pochi spunti di rilievo con l’indice Sentix che misura la fiducia degli investitori nella zona euro e il sondaggio Jolts (Job Openings And Labor Turnover Summary) negli Stati Uniti, che misura le offerte di lavoro negli Stati Uniti.
Nuove tensioni Usa-Cina
Sullo sfondo rimane il delicato tema delle relazioni Usa-Cina. Washington ha imposto sanzioni alla governatrice Carrie Lam e altri funzionari di Hong Kong e la risposta di Pechino è stata l’arresto, tra gli altri, di Jimmy Lai, editore pro-democrazia di Apple Daily imprenditore e proprietario del gruppo Next Digital.
“Nonostante le azioni cinesi alla fine guadagnino terreno, ci sono ancora questioni significative in gioco a seguito della decisione di Trump di sanzionare 11 funzionari tra cui il leader di Hong Kong in risposta alle recenti leggi sulla sicurezza imposte nella regione – rimarcano gli esperti di IG – . Ancora una volta questa crescente tensione tra le due parti non contribuisce a rafforzare la fiducia nel precedente accordo commerciale.
Trump vara 4 ordini esecutivi per estensione sussidi
Intanto Donald Trump non ha certo avuto un fine settimana tranquillo sul fronte interno. La mancanza di un accordo al Congresso sul nuovo piano di aiuti ha portato la Casa Bianca a emettere quattro ordini esecutivi. Prevista l’estensione dei sussidi di disoccupazione federali per 400 dollari a settimana (dai 600 dollari precedenti) anche se c’è il nodo da sciogliere del’intesa con i governatori dei singoli Stati in quanto il 25% delle somme è a carico degli Stati.