Deboli dati fiducia alimentano rischio PIL in negativo a inizio 2022 (analisti)
I deboli dati di fiducia di marzo, soprattutto sul fronte consumatori, gettano ulteriori ombre sulle prospettive economiche di breve per l’Italia. La fiducia dei consumatori è scesa a marzo a 100,8 punti, sul valore più basso da gennaio 2021. Torna a diminuire, dopo il recupero del mese scorso, anche quella delle imprese.
“I dati di fiducia di marzo mostrano come l’impatto della guerra in Ucraina è stato finora più marcato sulle famiglie, le cui decisioni di consumo potrebbero trascinare la crescita del PIL italiano in territorio negativo nel primo trimestre di quest’anno”, spiega Paolo Pizzoli, senior economist di Ing. “La compressione del reddito disponibile reale derivante dall’accelerazione dell’inflazione e dalla crescita stabile dei salari si tradurrà in una non banale contrazione dei consumi delle famiglie già nel primo trimestre 2022”, argomenta Pizzoli. “Dal punto di vista dell’offerta, il settore manifatturiero probabilmente agirà da freno alla crescita nel primo trimestre, gravando sul settore dei servizi l’onere della crescita”. Ing prevede una contrazione trimestrale del PIL italiano nel primo trimestre dell’anno e, guardando più avanti, una recessione tecnica non sarebbe una sorpresa.