Eurozona: Pmi manifatturiero e servizi migliorano ancora a luglio, è segnale di ripresa nel III trimestre
Con la progressiva riapertura del mercato economico dopo le restrizioni imposte per prevenire la diffusione del Covid-19, i dati previsionali Pmi
indicano che l’attività economica dell’Eurozona è aumentata per la prima volta da febbraio registrando il maggiore rialzo in poco più di due anni. A luglio l’indice Pmi Composito dell’Eurozona, elaborato dall’istituto IHS Markit nella lettura preliminare, si è attestato a 54,8 punti, segnando un nuovo discostamento rispetto ai minimi storici di aprile di 13,6 punti e aumentando dai 48,5 di giugno. È la prima volta da febbraio che si registra una lettura superiore alla soglia di non cambiamento di 50 punti.
Sia il settore manifatturiero che terziario sono tornati in territorio di espansione, segnando rispettivamente i valori più alti in 23 e 25 mesi, con i servizi che hanno tra l’altro indicato l’impennata più forte. Nel dettaglio, l’indice Pmi manifatturiero è salito da 47,4 a 51,1 punti, mentre quello servizi è passato da 48,3 a 55,1 punti.
Le aspettative future sono migliorate e allo stesso tempo si è avuto un rialzo del flusso dei nuovi ordini e un rallentamento dei tagli occupazionali, sebbene la perdita di posti di lavoro continui ad essere ampiamente diffusa a causa dei numerosi ridimensionamenti aziendali in atto.
Analizzando i dati dei singoli paesi, le aziende francesi hanno guidato la ripresa riportando un’espansione della produzione per il secondo mese
consecutivo e segnando il più rapido tasso di crescita da gennaio 2018. Sia il manifatturiero che il terziario hanno indicato i migliori ritmi di crescita in due anni e mezzo. In Germania, la produzione è aumentata per la prima volta da febbraio, crescendo ad un ritmo mai visto in quasi due anni. L’impennata dell’attività terziaria, che ha mostrato l’espansione maggiore in due anni e mezzo, si è accompagnata ad un incremento più modesto della produzione manifatturiera.
“Le aziende dell’area euro hanno riportato un incoraggiante inizio del terzo trimestre – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit – (…) I dati raccolti aggiungono segnali di una possibile forte ripresa dell’economia dopo il collasso senza precedenti del secondo trimestre”. Secondo l’esperto, il maggior rischio per la ripresa è rappresentato dalla crescente disoccupazione.