Il mattone pronto a ripartire a Milano: ecco i numeri e le stime di Scenari Immobiliari
Il mattone della Grande Milano (Città metropolitana di Milano e provincia di Monza e Brianza) subirà una frenata nel 2020, con transazioni stimate in calo del 15,4% (64.620 in totale) ma sarà solo uno stop temporaneo causato dall’impatto della pandemia. Le compravendite nella ‘Gran Milan‘ torneranno a crescere già nel 2021, con un aumento del 10% e 70.950 compravendite. Una tendenza messa in luce nel corso del convegno “Gran Milàn” durante il quale è stato presentato il Rapporto 2020 sulla Città metropolitana di Milano con focus su “La nuova geografia della Grande Milano: territorio, economia e mercato immobiliare”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Risanamento. Entrando più nel dettaglio dei dati pubblicati da Scenari Immobiliari, per il capoluogo meneghino il 2020 dovrebbe chiudersi con un decremento appena superiore al 15 per cento rispetto al 2019 (22mila compravendite) per ripartire nel 2021 con un +13,6 per cento (25mila). Il clima di fiducia nei confronti di questo territorio e del suo mercato immobiliare, infatti, pur con oscillazioni, rimane su livelli pressoché invariati rispetto ai primi mesi dell’anno e le tendenze alla produzione, sebbene indebolite, non si arrestano.
Milano, la sua capacità attrattiva messa solo in stand-by
Milano, come tutte le città italiane, ha dovuto fare i conti con gli effetti e l’impatto della pandemia. Nonostante questo la capacità attrattiva del capoluogo lombardo è stata solo stoppata (temporaneamente) dal coronavirus. Come ha messo in evidenza Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, il virus non “ha intaccato in alcun modo la sua forza e il ruolo di motore trainante del territorio circostante e di tutto il Paese”. “Sulla scia di questa dinamica positiva, la politica urbanistica consentirà alla città di continuare a confrontarsi alla pari con le realtà europee”, ha proseguito Breglia, secondo il quale i buoni fondamentali economici, la vivacità culturale della città e l’ottimo sistema di trasporto pubblico metropolitano hanno permesso di mantenere la disoccupazione a livelli molto bassi, offrire buone prospettive di carriera professionale, contribuendo a qualificare molta parte del mercato. Tra i risvolti positivi la città è stata anche capace di promuovere il proprio mercato residenziale come un buon investimento. “Nonostante l’attività edilizia stenti a ripartire nel resto del Paese, a Milano si rileva un numero di iniziative residenziali elevato e una progressiva densificazione del tessuto urbano consolidato in corrispondenza dei nuovi servizi”, ha precisato Breglia.
Tema prezzi
Quanto ai prezzi di Milano quelli medi di vendita nel 2019 sono stati pari a 8.850 euro al metro quadrato nelle zone centrali, cinquemila euro al metro quadrato nelle zone semicentrali e 3.300 euro al metro quadrato nelle zone periferiche. I canoni medi si attestano a 345 euro annui al metro quadrato nelle zone centrali, 215 euro annui al metro quadrato nel semicentro e 130 euro annui al metro quadrato in periferia. Il rapporto di Scenari Immobiliari si sofferma sulle stime per la fine dell’anno in corso e le previsioni per il 2021 che indicano una lieve diminuzione di quotazioni, prezzi e canoni. Se le zone centrali manterranno il livello dei valori raggiunto per l’anno in corso, perdendo poco più dell’uno per cento nel 2021, quelle semicentrali evidenzieranno una contrazione dei prezzi, nell’arco del prossimo biennio, di poco superiore al tre per cento rispetto al 2019. Discorso a parte per le zone periferiche, dove l’impatto della crisi sulle quotazioni sarà più incisivo. Nel 2020 la diminuzione dei prezzi sarà pari a circa il tre per cento, mentre per i canoni sarà prossima al quattro.
Nel 2021 i canoni di locazione registreranno un ulteriore calo del quattro per cento, mentre i prezzi dovrebbero diminuire ulteriormente del tre per cento rispetto al 2020. A partire dal 2022 i prezzi e i canoni delle zone centrali e semicentrali torneranno a crescere, mentre per le zone periferiche, gli effetti della crisi sanitaria saranno prolungati nel tempo.