Piazza Affari e Borse europee previste in leggero rialzo in avvio, oggi inizia il Consiglio Ue
L’ultima seduta della settimana dovrebbe avviarsi in leggero rialzo per Piazza Affari e le Borse europee, sulle speranze di nuovi poderosi interventi da parte dell’Unione europea per sostenere la ripresa economica.
Dopo il “non evento” della Bce, che ieri ha confermato la sua politica monetaria, oggi la palla passa al Consiglio europeo che dovrà trovare un accordo sul Recovery Plan, il piano di rilancio da 750 miliardi di euro. I leader europei si riuniranno a Bruxelles oggi e domani per discutere delle misure e degli aiuti da mettere in campo per la ripresa dell’economia nel post-Covid. Intanto ieri, Christine Lagarde ha ribadito la necessità di una politica monetaria ancora accomodante e soprattutto l’importanza della flessibilità del Pepp.
Sullo sfondo rimangono i timori per il continuo aumento dei contagi, soprattutto negli Stati Uniti. Secondo Reuters, almeno 70mila nuovi casi di coronavirus sono stati identificati negli Stati Uniti nel corso delle ultime 24 ore, un record assoluto da quando è iniziata l’epidemia. A questo si aggiungono le tensioni Usa-Cina, con l’amministrazione Trump che avrebbe minacciato il divieto di ingresso nel paese a tutti i membri del partito comunista cinese.
La seduta odierna sarà movimentata anche da alcune indicazioni macro. In particolare, si segnala il fatturato e gli ordinativi dell’industria in Italia e l’aggiornamento sull’inflazione nell’Eurozona, mentre dagli Stati Uniti giungeranno i dati sul mercato immobiliare con i permessi edilizi e le nuove costruzioni abitative a giugno, oltre che la fiducia dei consumatori elaborata dall’Università del Michigan. A livello societario prosegue la stagione delle trimestrali Usa, con i conti di BlackRock.
Tra i titoli di Piazza Affari, attenzione al comparto bancario dopo che ieri sera l’Antitrust ha dato l’autorizzazione al progetto di fusione tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca a condizione che Intesa ceda oltre 500 sportelli. Le cessioni dovranno riguardare le aree geografiche in cui si registrano le maggiori criticità concorrenziali.