Italia la nuova malata d’Europa? Pil tornerà ai livelli pre-Covid solo nel 2024, più tardi degli altri
Serviranno 4 anni per tornare ai livelli di crescita pre-Covid. L’Italia sarà tra gli ultimi paesi del G7 e delle maggiori economie d’Europa a risollevarsi completamente dalla crisi innescata dal coronavirus. E se già prima del Covid, il paese rappresentava la spina nel fianco di Bruxelles per la questione dell’alto debito, oggi rischia di diventare la nuova malata d’Europa. E’ ciò che emerge dalla ricerca condotta da The Economist Intelligence Unit (il centro studi dell’Economist).
Italia, la pecora nera
Secondo lo studio, la produzione industriale italiana nel terzo trimestre di quest’anno sarà ai livelli registrati l’ultima volta nel 1997, riflettendo l’impatto combinato delle rigide misure di blocco prese prima di tutti in Europa, uno scenario desolante per il cruciale settore turistico e l’insufficienza di interventi fiscali per dare impulso all’economia. Non sorprende quindi che anche la ripresa dell’Italia sarà lenta, con il Pil che tornerà ai livelli pre-coronavirus solo nel 2024. E se già prima del Covid, l’Italia rappresentava la spina nel fianco dell’Europa per la questione dell’alto debito, “la pandemia non farà che aumentare le tensioni politiche preesistenti rendendo sempre più l’Italia la nuova malata d’Europa”, avvertono da The Economist.
Cina, la grande eccezione
In generale la pandemia avrà un effetto negativo enorme e duraturo sull’economia globale. Il 2020 e il 2021 saranno anni persi in termini di crescita e The Economist Intelligence Unit si aspetta che il ritorno ai livelli pre-coronavirus si vedrà solo nel 2022, ma con grandi disparità tra i singoli paesi: alcuni si riprenderanno nel giro di un anno o poco più, altri, come l’Italia, impiegheranno fino a quattro anni per tornare ai livelli pre-coronavirus. In questo quadro, la Cina, dove tutto è partito, costituirà un’eccezione, poiché il paese non entrerà in nessuna recessione.
Tra i paesi G7 e BRICS, l’India appare nella posizione migliore per recuperare più velocemente. Tuttavia, precisa The Economist Intelligence Unit, sono alti i rischi, poiché il paese sta rapidamente diventando un nuovo centro di contagi e la mancanza di una rete di sicurezza sociale farà schizzare i livelli di povertà.
Nonostante un alto numero di morti per coronavirus, anche l’evoluzione economica degli Stati Uniti appare positiva. La produzione nel terzo trimestre sarà simile a quella registrata nello stesso periodo del 2017. Il Pil a stelle e strisce dovrebbe tornare ai livelli pre-coronavirus nel 2022, grazie anche a un mercato del lavoro estremamente flessibile. Qui il rischio principale è rappresentato dalle misure di distanziamento che potrebbero scattare nuovamente in alcuni stati nel tentativo di frenare il recente aumento del numero di casi di coronavirus.
Al di là di questi due esempi positivi, la pandemia ha spazzato via circa quattro anni di crescita economica per Canada, Francia, Germania e Regno Unito. In particolare, la Germania, il motore di crescita dell’Europa, tornerà ai livelli pre-Covid entro la fine del 2022. Anche Canada e Francia si saranno ripresi entro la fine del 2022, sebbene i livelli elevati di disoccupazione in entrambi i paesi minaccino la loro ripresa. Il Regno Unito è invece visto in ripresa solo nel 2023, a causa anche della fine del periodo di transizione della Brexit, nel dicembre 2020, che causerà un ulteriore shock economico.