In Italia 8 imprese su 10 non redigono il bilancio di sostenibilità
In Italia otto imprese su dieci non redigono il bilancio di sostenibilità, e chi lo fa si limita a documenti autoreferenziali che poco o nulla dicono ai consumatori. Così affermano le associazioni Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Comitas partner di ConsumerLab, ente di ricerca che promuove la cultura della sostenibilità e che ha svolto una apposita ricerca sui bilanci di 1.500 aziende italiane dal titolo “Il futuro non aspetta“.
Bilancio di sostenibilità: le lacune delle imprese italiane
Secondo la ricerca in Italia l’80% delle aziende medio/grandi non redige il bilancio di sostenibilità, e chi lo fa scrive bilanci che non sono utili alla reputazione, non favoriscono scelte consapevoli, non promuovono la cultura diffusa della Sostenibilità. Si tratta in sostanza, come spiegano le associazioni di ConsumerLab, di documenti poco trasparenti, spesso incomprensibili dai consumatori, che nella maggior parte dei casi vengono redatti dalle imprese solo per ottemperare ai propri doveri, senza tuttavia la volontà di comunicare agli utenti il loro reale impegno in favore della sostenibilità.
Bilanci di sostenibilità paludati, autoreferenziali, prolissi, che non fanno alcun riferimento a concreti programmi di cambiamento per Società, Ambiente, Territorio e Mercato. Un’occasione persa per le imprese, se si considera che la ricerca condotta da ConsumerLab per conto di Adiconsum, Adoc, Federconsumatori e Comitas rivela che 1 consumatore su 3 è oggi influenzato dalla reputazione delle aziende, e cresce in modo esponenziale l’attenzione dei cittadini verso realtà eco-friendly e con una comunicazione efficace e trasparente. La Ricerca si conclude con l’analisi degli interventi implementati da 234 Imprese per contribuire al contrasto della pandemia Covid 19: solidarietà, sostegno, partecipazione, coraggio e apertura a nuovi scenari d’innovazione tecnologica e sociale con donazioni che hanno superato, ad aprile 2020, un miliardo di euro. Esempi concreti e misurabili afferenti ai principi dell’Economia Sostenibile, accanto a strumentalizzazioni di effimera comunicazione. Sarà la storia di chi ha affrontato la crisi evitando la “selezione della specie”.